Il III millennio è l’era della conoscenza digitalizzata, che ha visto il passaggio “dal reale al virtuale”. Ad oggi la digitalizzazione non è più limitata agli strumenti di lavoro e alle tecnologie dell’informazione ma ha raggiunto livelli di penetrazione ed applicazione inimmaginabili: dalle diagnosi mediche virtuali ai coniugi digitali, dal voto elettronico alla cittadinanza virtuale, tutto contornato da leggi sulla cybersecurity e da galatei della rete, Netiquette.
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di contestualizzare gli effetti della digitalizzazione al vissuto del genere umano, analizzando, da un lato, le innovazioni scientifiche e tecnologiche che stanno conducendo i vecchi stati verso l’affermazione in una nuova geografia dello spazio virtuale e, dall’altro, discutendo dei cambiamenti fisici e neurocognitivi che l’uomo stesso ha sviluppato, e sta progressivamente sviluppando, a causa del continuo rapporto con la tecnologia e del coinvolgimento nelle dinamiche della Rete.
Nel capitolo I ripercorriamo la storia di INTERNET, la più grande rete esistente al mondo che collega l’80% della popolazione della Terra, dalla sua nascita fino allo sviluppo del Web 2.0. A queste informazioni seguiranno alcuni dati raccolti da enti di ricerca riguardo la diffusione dei dispositivi di connessione, la frequenza di utilizzo tra adulti e bambini e le principali attività svolte in Rete. Illustreremo la digitalizzazione dei più importanti enti istituzionali e delle loro funzioni (e-learning, e-sport, e-health, e-commerce, e-government, e-banking) nell’ottica dello Stato futuro, o mondo futuro, l’e-Mondo (Treccani), con un breve riferimento all’e-Estonia. Il capitolo si conclude con alcune riflessioni in merito alle potenzialità e agli eventuali rischi di Internet.
Nel capitolo II riporteremo le varie diciture e terminologie utilizzate per identificare il fenomeno di eccessivo utilizzo della Rete, INTERNET ADDICTION, confrontando i punti di vista di diversi psicologi e il modo in cui la definizione cambia a seconda degli aspetti considerati. Illustreremo i sintomi più diffusi legati alla patologia, seguiti dai criteri utilizzati per effettuare le diagnosi. La dipendenza da internet si presenta molto spesso in comorbidità con altri disturbi psicopatologici ma esistono anche fattori di rischio che esulano dal campo medico e ricadono piuttosto in quello relazionale o personale. Si discuterà dei fattori di rischio interi ed esterni, dei problemi familiari e delle caratteristiche della personalità che rendono i soggetti più inclini allo sviluppo dell’internet addiction disorder.
La consuetudine di escludere, o patologizzare, comportamenti diversi da quelli “normali” o “comuni”, ha fatto sfuggire all’attenzione di molti un cambiamento più grande della dipendenza da internet in sé. Studi condotti in varie nazioni, tra cui l’Italia, hanno portato alla diagnosi di internet addiction un numero di soggetti pari al 2-3% del campione, in Occidente, e al 15-20% del campione, in Oriente. Vengono, invece, definiti “sani” o “a rischio”, con pochissime differenze tra i due gruppi, i soggetti appartenenti al restante 80-90% della popolazione esaminata che trascorre sempre più tempo nel mondo virtuale tanto da riportare, a lungo termine, delle modificazioni dei processi neurocognitivi e fisici. Analizzeremo le novità nei processi di costruzione del sé, tra identità reali e avatar; la scomparsa dell’amicizia in favore del contatto, l’influenza che smartphones, e-books ed e-learning hanno sulla memoria a lungo e breve termine, sull’attenzione e sulla motricità; per giungere alla libertà di scelta che Google ci illude di possedere.
L’unico esempio concreto di armonia tra reale e virtuale, tra analogico e digitale è costituito dal caso dell’Estonia che non considera più Internet un mero strumento per raggiungere uno scopo, bensì un modificatore dei processi di pensiero, e come tale lo ha integrato in ogni aspetto della vita dei suoi cittadini. In Estonia gli unici tre momenti della vita che non possono essere realizzati online sono il matrimonio, il divorzio e la firma per l’acquisto di una casa, tutto il resto è completamente digitalizzato.
L’uomo sta affrontando, senza dubbio, un periodo di grandi cambiamenti che ci pongono di fronte ad interrogativo esistenziale: come può la scuola innovarsi per mantenere il suo ruolo di guida delle nuove generazioni?