ChapterPDF Available

L’ascesa dei partiti populisti in Europa: la nuova "normalità"?

Authors:

Abstract

Prefazione all'edizione italiana del libro Populism: a very short introduction, di Cas Mudde and Cristóbal Rovira Kaltwasser (Oxford University Press, 2017).
MIMESIS
C. MUDDE – C.R. KALTWASSER POPULISMO: UNA BREVE INTRODUZIONE
MIMESIS
14,00 euro
Mimesis Edizioni
Mutamenti - società e culture in transizione
www.mimesisedizioni.it
ISBN 978-88-5756-154-7
CAS MUDDE
CRISTÓBAL ROVIRA KALTWASSER
POPULISMO
UNA BREVE INTRODUZIONE
“Il populismo è parte della democrazia. Tuttavia, il populismo è la
(cattiva) coscienza della democrazia liberale, piuttosto che l’imma-
gine speculare della democrazia medesima. In un mondo dominato
dalla democrazia e dal liberalismo, il populismo si configura come
una risposta illiberale ma democratica al liberalismo non-demo-
cratico. I populisti pongono domande scomode riguardo agli aspetti
non-democratici delle istituzioni e politiche liberali […] e offrono
risposte illiberali a quest’ultimi.”
Il populismo è un concetto centrale per la
comprensione della politica contempora-
nea, ma il termine è usato in modo caotico
nel dibattito pubblico. Che cos’è realmente
il populismo? E qual è il suo rapporto con
la democrazia? Cas Mudde e Cristóbal
Rovira Kaltwasser affrontano queste do-
mande presentando il populismo come una
ideologia che divide la società in due fronti
antagonisti, il “popolo puro” contro “l’élite
corrotta”, e che esalta, innanzitutto, il prin-
cipio della sovranità popolare. Il volume
offre una rapida e utile guida alla compren-
sione di questa ideologia attraverso una
mappatura degli attori populisti dell’età
contemporanea in Europa, America Latina
e Stati Uniti. Comparando i trend politici
nei diversi contesti, gli autori sottolineano
come il populismo, pur trattandosi di un
fenomeno tipico delle democrazie, rappre-
senti una sfida decisiva per le democrazie
liberal-rappresentative, in particolare la le-
gittimità delle istituzioni politiche e la tutela
delle minoranze.
Cas Mudde è Professore Associato di International
Affairs alla University of Georgia (Stati Uniti). È
autore di Populist Radical Right Parties in Europe e
coautore di Populism in Europe and the Americas:
Threat or Corrective for Democracy?.
Cristóbal Rovira Kaltwasser è Professore Asso-
ciato di Scienze politiche all’Università Diego Por-
tales di Santiago (Cile). È coautore di Populism in
Europe and the Americas: Threat or Corrective for
Democracy?.
9 7 8 8 8 5 7 5 6 1 5 4 7
Cas Mudde
Cristóbal rovira Kaltwasser
POPULISMO:
UNA BREVE
INTRODUZIONE
Prefazione e traduzione di
Mattia Zulianello
MIMESIS
MIMESIS EDIZIONI (Milano – Udine)
www.mimesisedizioni.it
mimesis@mimesisedizioni.it
Collana: Mutamenti n. 9
Isbn: 9788857561547
© 2020 – MIM EDIZIONI SRL
Via Monfalcone, 17/19 – 20099
Sesto San Giovanni (MI)
Phone: +39 02 24861657 / 24416383
Populism: a very short introduction was originally published in English in 2017.
This translation is published by arrangement with Oxford University Press. Mimesis
Edizioni is solely responsible for this translation from the original work and Oxford
University Press shall have no liability for any errors, omissions or inaccuracies or
ambiguities in such translation or of any losses caused by reliance thereon.
© Oxford University Press 2017
INDICE
lista delle illustrazioni
9
Prefazione
Mattia Zulianello 11
PoPulisMo: una breve introduzione
CaPitolo 1: Che Cosè il PoPulisMo?
23
CaPitolo 2: il PoPulisMo nel Mondo
41
CaPitolo 3: PoPulisMo e Mobilitazione
61
CaPitolo 4: il leader PoPulista
81
CaPitolo 5: PoPulisMo e deMoCrazia
97
CaPitolo 6: Cause e risPoste
115
riferiMenti bibliografiCi
137
Per aPProfondire
143
indiCe dei noMi
145
Mattia zulianello
*1
L’ASCESA DEI PARTITI POPULISTI
IN EUROPA: LA NUOVA “NORMALITÀ”?
Il piccolo e prezioso volume che avete tra le mani vi aiuterà a
fare chiarezza sul signicato del concetto “populismo”. Cas Mudde
e Cristóbal Rovira Kaltwasser riescono nella magnica impresa di
rendere accessibile, in un agevole testo, questo intricato argomento,
delineandone non solo i tratti essenziali, ma anche la sua diffusione
nel globo, le diverse modalità di mobilitazione, il ruolo svolo dai
leader, il rapporto con la democrazia, nonché le cause e le risposte
al fenomeno.
In questa prefazione all’edizione italiana, vorrei indicare al lettore
alcune chiavi interpretative dell’attuale panorama populista nell’U-
nione Europea e in Italia, applicando alcuni degli strumenti analitici
proposti da Mudde e Rovira Kaltwasser. Sebbene la forma-partito
sia solo una delle possibili modalità di mobilitazione del populi-
smo, qui mi soffermerò sui partiti populisti, i quali costituiscono
la manifestazione più diffusa e rilevante del fenomeno nel Vecchio
Continente, come sottolineano anche gli stessi Mudde e Rovira Kal-
twasser (capitolo 3).
Prima di procedere, è importante chiarire il signicato del concet-
to di partito politico, onde evitare incomprensioni. Qui, il riferimen-
to d’obbligo è la celebre denizione proposta da Giovanni Sartori
(1976, p. 62): “Un partito è qualsiasi gruppo politico identicato
da un’etichetta ufciale che si presenta alle elezioni, ed è capace
di collocare attraverso le elezioni (libere o meno) candidati alle ca-
riche pubbliche”. Sotto questa luce, si può ben notare come ogni
formazione che prenda parte al gioco elettorale si qualichi come
un partito politico, e poco importa se diverse formazioni riutano
tale etichetta (ad esempio Fratelli d’Italia, Forza Italia, la Lega, e il
Movimento 5 Stelle).
* Ricercatore, University of Birmingham, Regno Unito
12 Populismo: una breve introduzione
Chiarito il signicato del termine “partito”, veniamo al punto
cruciale: il signicato dell’aggettivazione “populista”. La deni-
zione di populismo adottata in questo volume è stata coniata in
precedenza dallo stesso Mudde (2004, p. 543), ed è la seguen-
te: si tratta di “un’ideologia, la quale ritiene che la società sia,
in denitiva, separata in due gruppi omogenei e antagonisti, ‘il
popolo puro’ contro ‘l’élite corrotta’, e che sostiene che la po-
litica dovrebbe essere un’espressione della volontà generale del
popolo”. Il presupposto della summenzionata denizione è che
sia possibile operare una chiara distinzione tra gli attori populi-
sti e gli attori non populisti; in altre parole, il populismo non è
ovunque, ma emerge come un tratto essenziale dell’identità di
un sottoinsieme specico di partiti. Infatti, secondo l’approccio
“ideativo” proposto da Mudde e Rovira Kaltwasser, tutte le ma-
nifestazioni empiriche del populismo sono caratterizzate dalla
simultanea presenza di tre elementi cardine, ossia il popolo puro,
l’élite corrotta e la volontà generale.
Alcuni lettori potrebbero storcere il naso di fronte alla parola
“ideologia”, tuttavia è importante notare che, come sottolineato da
Norberto Bobbio (1994, p. 51) “non vi è nulla di più ideologico
[…] che l’affermazione della crisi delle ideologie”. Infatti, molto di-
pende da come la deniamo: anziché concepire l’ideologia in modo
“restrittivo”, Mudde e Rovira Kaltwasser correttamente seguono un
approccio “inclusivo”, inizialmente discusso da Diane Sainsbury
(1980, p. 8), vale a dire intendendola come “un insieme di idee”.
Grazie all’approccio inclusivo all’ideologia si può facilmente notare
come qualunque attore politico sia caratterizzato da un insieme di
idee che non solo si riferisce allo stato corrente della società e della
politica, ma che inoltre evoca come quest’ultime dovrebbero ideal-
mente essere. In questo modo diviene quindi possibile identicare
gli elementi centrali per l’identità, o il prolo, di qualsiasi attore
politico, anche per quelli che rivendicano un carattere “post-ideolo-
gico” o “non ideologico”, come il Movimento 5 Stelle (Zulianello
2019a, p. 32). Qui è bene notare che, anche se ogni attore politico
può occasionalmente adottare retorica e messaggi populisti, seguen-
do l’approccio di Mudde e Rovira Kaltwasser è possibile identica-
re i partiti politici per i quali il populismo rappresenta un concetto
ideologico cardine.
M. Zulianello - L’ascesa dei partiti populisti in Europa: la nuova “normalità”? 13
Tuttavia, il populismo si congura sì come un’ideologia, ma dal
“nucleo sottile”, ossia “incompleta”, perché il signicato specico
assunto dai termini “popolo” ed “élite” è plasmato dalla sua intera-
zione con una varietà di altri elementi ideologici e/o programmatici;
da ciò consegue la natura “altamente camaleontica” del fenomeno
(Taggart 2004, p. 275). I populisti enfatizzano sempre la contrap-
posizione morale e manichea tra il popolo e l’élite ed esaltano al
contempo la sovranità popolare, ma proprio per la natura sottile
del populismo, gli attori riconducibili a tale novero possono essere
collocati ideologicamente a “destra”, a “sinistra”, intese, seguendo
Bobbio (1994), come il diverso atteggiamento nei confronti dell’i-
deale di eguaglianza, ma anche “oltre” tali categorie. Sebbene sia
possibile identicare dei sottotipi più specici, è sufciente notare
che da un punto di vista ideologico, o ideativo, i partiti populisti
europei contemporanei possono essere suddivisi in tre gruppi prin-
cipali (Mudde 2007; Mudde e Rovira Kaltwasser 2018; Zulianello
2019b). I populisti di destra abbracciano una nozione escludente del
popolo in senso etnico (ad esempio, limitata alla popolazione nativa)
e/o culturale (ad esempio, ai soli membri “meritevoli”). I populisti di
sinistra, al contrario, enfatizzano una concezione inclusiva del po-
polo, combinando, su base ideologica, una qualche forma di sociali-
smo con l’egualitarismo. Inne, diversi attori populisti contempora-
nei non possono essere propriamente ricondotti né alla destra né alla
sinistra, come il Movimento 5 Stelle; purtroppo, Mudde e Rovira
Kaltwasser non chiariscono questo punto, limitandosi a trattarli, an-
che più recentemente (Mudde e Rovira Kaltwasser 2018, p. 1682),
come una categoria residuale. Tuttavia, adottando il loro approccio
ideativo, ho sviluppato altrove tale punto (Zulianello 2019b), de-
nendo tali formazioni come populismi di valenza, perché le loro
posizioni politiche sono ispirate da una concezione “non adultera-
ta” del populismo (ossia non associata ad altre ideologie “comple-
te”). Infatti, l’unico elemento costante e caratterizzante del prolo
dei populisti di valenza, oltre al populismo medesimo, è costituito
dall’enfasi preponderante posta su temi “non posizionali”, come la
trasparenza, l’integrità morale, la riforma democratica e la lotta alla
corruzione (idem). Va da sé che attribuire un posizionamento lungo
lo spazio ideologico destra-sinistra ad attori che si concentrano su
tematiche non posizionali è poco sensato, se non controproducente.
14 Populismo: una breve introduzione
Il caso italiano è tradizionalmente visto, a ragione, come “il pa-
radiso populista” (Zanatta 2002). Infatti, ben quattro partiti con
rappresentanza parlamentare nella legislatura corrente sono gene-
ralmente ricondotti al populismo da parte degli studiosi: la Lega,
Fratelli d’Italia, Forza Italia e il Movimento 5 Stelle. I primi due par-
titi sono facilmente assegnabili alla categoria della destra radicale
populista (Mudde 2007), mentre il populismo di Forza Italia è spes-
so contestato (Tarchi 2015). Tuttavia, molti studiosi, tra i quali gli
stessi Mudde e Rovira Kaltwasser in questo volume, considerano le
diverse formazioni guidate da Silvio Berlusconi nel corso degli anni
(Forza Italia, il Popolo della Libertà) come esempi di populismo.
Nello specico, un populismo collocato nel centrodestra (Albertazzi
e McDonnell 2015) e neoliberale (Mudde 2007).
Inne, il Movimento 5 Stelle emerge come un caso che non può
essere ricondotto propriamente né alla destra né alla sinistra: piut-
tosto, come anticipato, si congura come un esempio emblematico
di populismo di valenza (Zulianello 2019b), caratterizzato da una
grande “essibilità” programmatica e competitiva (Manucci e Am-
sler 2018), come indicato anche dal recentissimo passaggio da una
coalizione di governo con la Lega ad una con il Partito Democratico.
Un grande assente nel panorama italiano è il populismo di sinistra;
tuttavia, alcune tracce si possono ritrovare in Potere al Popolo, una
piccola formazione priva di rappresentanza parlamentare.
Le elezioni europee tenutesi nel 2019 hanno confermato come
l’Italia sia un terreno di coltura estremamente fertile per il populi-
smo: infatti, circa due terzi dei votanti (il 66,6%) hanno depositato
la propria scheda elettorale a favore di una formazione populista: il
34,3% dei voti è andato alla Lega di Salvini, il 17,1% al Movimento
5 Stelle, l’8,8% a Forza Italia e il 6,4% a Fratelli d’Italia. Nel com-
plesso, si è registrata una crescita del sostegno aggregato ai populisti
di ben 18,7 punti percentuali rispetto al 2014, dovuto in misura pre-
ponderante all’exploit della Lega (+28,1%) e, in misura decisamente
minore, al buon risultato di Fratelli d’Italia (+2,7%). Al contempo,
un trend decisamente negativo emerge nei casi del Movimento 5
Stelle (-4,1%) e di Forza Italia (-8,0%).
A questo punto, la domanda sorge spontanea: com’è andata ne-
gli altri paesi europei? Per rispondere, farò ricorso a dei dati inediti
che ho di recente elaborato assieme a Matthew Goodwin ed Erik
M. Zulianello - L’ascesa dei partiti populisti in Europa: la nuova “normalità”? 15
Gahner Larsen (che ringrazio), volti ad analizzare l’evoluzione
della performance elettorale dei partiti populisti alle elezioni eu-
ropee dal 1979 al 2019 (Zulianello, Goodwin e Larsen, in corso di
pubblicazione). In particolare, tali dati sono stati costruiti appli-
cando proprio l’approccio ideativo di Mudde e Rovira Kaltwasser,
e ciò mi consentirà di discutere alcuni degli sviluppi più recenti del
populismo europeo non coperti dal presente volume (pubblicato in
lingua inglese nel 2017).
Alle elezioni europee del 2019 in ben 24 stati membri dell’U-
nione Europea i partiti populisti hanno conseguito almeno l’1%
dei voti, e il fenomeno non si è vericato solo in Lettonia, Malta,
Portogallo e Romania. L’Italia emerge come il paese dove alle
ultime elezioni europee i populisti hanno conseguito il maggior
numero di voti (66,6%), seguita dall’Ungheria (62,2%) e la Polo-
nia (49,1%). Negli stati membri dell’Unione Europea (includen-
do ancora il Regno Unito) il risultato medio ottenuto dai partiti
populisti nel 2019 è del 10,2%, un dato in leggero calo rispetto
al 2014 (10,7%). Non a caso, commentando i risultati delle più
recenti elezioni europee, Martin Selmayr (al tempo segretario
generale della Commissione Europea) sancì il “contenimento
dell’ondata populista”. Tuttavia, l’ipotesi del contenimento dei
populisti è decisamente semplicistica e, semmai, opportuna solo
se riferita al populismo di sinistra e a quello di valenza: i parti-
ti riconducibili al primo gruppo sono passati da una media del
10,0% registrata nel 2014 al 7,5% nel 2019 (-2,5%); i secondi
dal 15,1% all’11,8% (-3,3%). Allo stesso tempo, i populismi di
destra sono passati dal 10,3% nel 2014 al 10,5% nel 2019, con un
incremento dello 0,2%. Anche quest’ultimo dato, però, non indi-
ca il “contenimento” della destra populista; al contrario, segnala
il suo consolidamento elettorale. Infatti, la performance media
dei partiti populisti di destra negli ultimi vent’anni ha registrato
una crescita lenta, ma quasi costante: 6,2% nel 1999, 8,4% nel
2004, 11,7% nel 2009, 10,3% nel 2014 no a confermarsi sopra
la doppia cifra (10,5%) nel 2019.
Ovviamente, sebbene il trend complessivo porti un segno positi-
vo, è bene notare che una variazione considerevole è riscontrabile
a livello dei singoli paesi. Infatti, ad esempio, oltre alla crescita po-
derosa della Lega di Salvini, nel 2019 la destra populista è cresciu-
16 Populismo: una breve introduzione
ta in particolare in Belgio, Estonia e Svezia; nel caso britannico il
Brexit Party ha cannibalizzato lo UKIP; in Danimarca ha subito un
vero e proprio tracollo. Ciononostante, le formazioni della destra
populista sono risultate tra i quattro partiti più votati alle elezioni
europee del 2019 in ben 13 paesi dell’Unione Europea; inoltre,
nei casi di Francia, Italia, Polonia, Regno Unito e Ungheria hanno
raggiunto il primo posto.
Il lettore attento potrà obiettare che le elezioni europee sono di
“secondo ordine” (Reif e Schmitt 1980), vale a dire meno importanti
delle elezioni politiche. Pur condividendo tale osservazione, è bene
notare che la forza elettorale del populismo di destra è ben visibile
anche in quest’ultime. Un indicatore piuttosto eloquente è rappre-
sentato dalla lista dei paesi membri dell’Unione Europea in cui un
partito populista di destra sia stato almeno una volta al governo: Au-
stria, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Grecia, Italia, Lituania, Norvegia,
Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia, Ungheria. Inoltre, più della metà
dei partiti populisti di destra contemporanei sono integrati nel gioco
di coalizione e quindi legittimati come potenziali partner di governo
da parte dei partiti più tradizionali (Zulianello 2019b). Come se non
bastasse, la destra populista è attualmente rappresentata nei parla-
menti nazionali di ben 22 stati membri dell’Unione Europea, mentre
le altre due varietà di populismo sono presenti solo in alcuni paesi.
Alla luce della loro diffusione geograca, successo elettorale,
ed integrazione nei sistemi partitici europei, i partiti della destra
populista possono essere considerati la “nuova normalità” della
vita politica del Vecchio Continente. Inoltre, i recenti sviluppi nei
sistemi dei media (si veda Mattoni e Ceccobelli 2018) hanno con-
tribuito in modo decisivo alla “normalizzazione” della destra po-
pulista a livello di massa, dei suoi temi e dei suoi modi di interpre-
tare la realtà. Una “nuova normalità” caratterizzata da una critica
profonda della democrazia liberal-rappresentativa e dell’establish-
ment e da una concezione escludente del concetto di popolo, che
si alimenta delle tensioni economiche, sociali e politiche delle so-
cietà contemporanee, spesso diffondendo un senso di crisi (Moftt
2015). Le altre due varietà del fenomeno, discusse in precedenza
(populisti di valenza e di sinistra), hanno certamente contribuito
alla diffusione di uno “spirito del tempo” populista (Mudde 2004)
e giocano un ruolo importante in alcuni paesi (es. Bulgaria, Grecia,
M. Zulianello - L’ascesa dei partiti populisti in Europa: la nuova “normalità”? 17
Italia e Spagna), ma non presentano la medesima diffusione né la
capacità di inuenzare il dibattito pubblico che ha n qui dimostra-
to il populismo di destra.
Come potrete vedere in questo libro, le radici del successo dei po-
pulisti, di destra ma non solo, sono da rintracciare in diversi fattori:
gli scandali di corruzione che hanno coinvolto i partiti tradizionali,
la convergenza programmatica tra il centrosinistra e il centrodestra,
politiche pubbliche fallimentari e lo sviluppo di un sistema dei me-
dia che diffonde e alimenta la “narrazione” populista. Più in gene-
rale, l’ascesa del populismo in Europa è dovuta sia a decienze di
lungo corso delle democrazie liberal-rappresentative che a fenomeni
più recenti, come le diverse crisi di governance che hanno colpi-
to il Vecchio Continente negli ultimi anni. Allo stesso tempo, per
comprendere il populismo è importante ricordare che per gli elet-
tori spesso la percezione conta più della realtà, anche se, a onor del
vero, ciò si potrebbe dire con riferimento a qualsiasi fenomeno po-
litico-sociale.
Per concludere, il populismo non è più relegato ai margini della
scena politica né limitato ad alcuni paesi; al contrario, è ampiamente
consolidato nel contesto europeo, e il bel volume di Mudde e Rovi-
ra Kaltwasser vi consentirà di esplorarne ed approfondirne tutte le
sfaccettature e contraddizioni.
Bibliograa
Albertazzi, D., McDonnell, D.
2015 Populists in Power, Routledge, Abingdon.
Bobbio, N.
1994 Destra e sinistra: Ragioni e signicati di una distinzione politica,
Donzelli, Roma.
Manucci, L., Amsler, M.
2018 Where the Wind Blows: Five Star Movement’s Populism, Direct De-
mocracy and Ideological Flexibility, in “Italian Political Science Review/
Rivista Italiana di Scienza Politica”, a.48, n.1, pp.109-132.
Mattoni, A., Ceccobelli, D.
2018 Comparing Hybrid Media Systems in the Digital Age: A Theoretical
18 Populismo: una breve introduzione
Framework for Analysis, in “European Journal of Communication”, a.33,
n.5, pp.540-557.
Moftt, B.
2015 How to Perform Crisis: A Model for Understanding the Key Role of
Crisis in Contemporary Populism, in “Government and Opposition”, a.50,
n.2, pp.189-217.
Mudde, C.
2004 The Populist Zeitgeist, in “Government and Opposition”, a.39, n.4,
pp.541-563.
Mudde, C.
2007 Populist Radical Right Parties in Europe, Cambridge University
Press, Cambridge.
Mudde, C., Rovira Kaltwasser, C.
2018 Studying Populism in Comparative Perspective: Reections on the
Contemporary and Future Research Agenda, in “Comparative Political Stu-
dies”, a.51, n.13, pp.1667-1693.
Reif, K., Schmitt, H.
1980 Nine Second-order National Elections: A Conceptual Framework for
the Analysis of European Election Results, in “European Journal of Politi-
cal Research”, a.8, n.1, pp.3-44.
Sainsbury, D.
1980 Swedish Social Democratic Ideology and Electoral Politics 1944–
1948. A Study of the Functions of Party Ideology, Almqvist & Wicksell, Stoc-
colma.
Sartori, G.
1976 Parties and Party Systems: A Framework for Analysis, Cambridge
University Press, Cambridge.
Taggart, P.
2004 Populism and Representative Politics in Contemporary Europe, in
Journal of Political Ideologies”, a.9, n.3, pp. 269–288.
Tarchi, M.
2015 Italia populista: dal qualunquismo a Beppe Grillo, Il Mulino, Bologna.
Zanatta, L.
2002 Il populismo. Sul nucleo forte di un’ideologia debole, in “Polis”,
a.16, n.2, pp. 263−292.
M. Zulianello - L’ascesa dei partiti populisti in Europa: la nuova “normalità”? 19
Zulianello, M.
2019a Anti-System Parties: From Parliamentary Breakthrough to Govern-
ment, Routledge, Abingdon.
Zulianello, M.
2019b Varieties of Populist Parties and Party Systems in Europe: From
State-of-the-Art to the Application of a Novel Classication Scheme to 66
Parties in 33 Countries, in “Government and Opposition”, DOI: https://doi.
org/10.1017/gov.2019.21.
Zulianello M., Goodwin M, Larsen E.G.
In corso di pubblicazione The Electoral Consolidation of Populist Parties in
EP Elections.
ResearchGate has not been able to resolve any citations for this publication.
Article
Full-text available
Despite the explosion of populism research, there is a shortage of comprehensive analyses of the ideational varieties of populist parties and of the different roles they play in contemporary party systems. In order to overcome such limitations, I provide a state-of-the-art review of the literature on the classification of populist parties and make three innovative contributions to populism research. First, by adopting a truly pan-European perspective to cover, in addition to EU member countries, contexts that are generally overlooked, including but not limited to Liechtenstein, Russia, Serbia and Ukraine, this review article provides an empirical application of the ideational approach to populism to 66 contemporary parties. Second, it highlights the major shortcomings of common approaches to the study of populist parties in contemporary party systems, which almost invariably treat them as ‘challengers’ or ‘outsiders’. Finally, it pushes the agenda further by providing a classification and empirical overview of the three interactive patterns characterizing the 66 populist parties under analysis: non-integration, negative integration and positive integration.
Article
A focus on crisis is a mainstay of the literature on contemporary populism. However, the links between populism and crisis remain under-theorized and undeveloped. This article puts forward a novel perspective for understanding this relationship, arguing that crisis does not just trigger populism, but that populism also attempts to act as a trigger for crisis. This is because crises are always mediated and ‘performed’. The article presents a six-step model of how populist actors ‘perform’ crisis, drawing on empirical examples from Europe, Latin America, North America and the Asia-Pacific region. It explains how the performance of crisis allows populist actors to pit ‘the people’ against a dangerous other, radically simplify the terrain of political debate and advocate strong leadership. It ultimately suggests that we should move from thinking of crisis as something purely external to populism, towards thinking about the performance of crisis as an internal core feature of populism.
Where the Wind Blows: Five Star Movement's Populism, Direct Democracy and Ideological Flexibility, in "Italian Political Science Review/ Rivista Italiana di Scienza Politica
  • L Manucci
  • M Amsler
Manucci, L., Amsler, M. 2018 Where the Wind Blows: Five Star Movement's Populism, Direct Democracy and Ideological Flexibility, in "Italian Political Science Review/ Rivista Italiana di Scienza Politica", a.48, n.1, pp.109-132.
Government and Opposition
  • The Populist Zeitgeist
The Populist Zeitgeist, in "Government and Opposition", a.39, n.4, pp.541-563.
Sul nucleo forte di un'ideologia debole
  • Il
Il populismo. Sul nucleo forte di un'ideologia debole, in "Polis", a.16, n.2, pp. 263−292.
In corso di pubblicazione The Electoral Consolidation of Populist Parties in EP Elections
  • M Zulianello
  • M Goodwin
  • E G Larsen
Zulianello M., Goodwin M, Larsen E.G. In corso di pubblicazione The Electoral Consolidation of Populist Parties in EP Elections.