ArticlePDF Available

Abstract

This paper focuses on the digital evolution as a protagonist of training and educational processes, within the national and international panorama. In particular, the paper identifies the origins of the current technological didactic perspectives and declines them through the potential of Information and Communication Technologies (ICT). In addition, it focuses on recent didactic approaches adopted in digital learning environments, with a specific focus on MOOCs; with reference to this, it highlights the key role of the development of digital competence in teaching and learning. Digital competence is, in fact, declined as a key component of the eight key competences for lifelong learning and, in this sense, it is essential to reinforce and develop digital skills in teachers first of all.
1
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
Ambienti di apprendimento digitali innovativi: nuovi paradigmi
Innovative digital learning environments: new paradigms
ALESSIA SCARINCI, MARCO DI FURIA, GUENDALINA PECONIO
This paper focuses on the digital evolution as a protagonist of training and educational processes, within the
national and international panorama. In particular, the paper identifies the origins of the current
technological didactic perspectives and declines them through the potential of Information and
Communication Technologies (ICT). In addition, it focuses on recent didactic approaches adopted in digital
learning environments, with a specific focus on MOOCs; with reference to this, it highlights the key role of the
development of digital competence in teaching and learning. Digital competence is, in fact, declined as a key
component of the eight key competences for lifelong learning and, in this sense, it is essential to reinforce
and develop digital skills in teachers first of all.
KEYWORDS: LEARNING ENVIRONMENTS, HYBRID EDUCATION, TEACHER TRAINING, DIGITAL SKILLS, MOOC
Introduzione
L’avvento di Internet e delle tecnologie contemporanee ha avuto un ruolo fondamentale nella
determinazione delle nuove dinamiche sociali e culturali del XXI secolo. In questi ultimi decenni
lumanità, per la prima volta nella sua storia, si trova coinvolta a livello globale in una
trasformazione continua che sta modificando approcci, comportamenti e prassi in diversi settori
della vita collettiva ed individuale. Siamo nel pieno dell’era digitale, inaugurata dalle innovazioni
della Terza Rivoluzione Industriale
1
, che include Internet e i nuovi mass media tra i suoi prodotti più
significativi: l’interconnessione transnazionale tra popoli e mercati che ha contraddistinto il nuovo
millennio si è realizzata soprattutto grazie alla condivisione massiccia di dati e di informazioni che i
nuovi mezzi di comunicazione hanno consentito. Grazie alle risorse del Web, il sapere umano ha
improvvisamente subito una duplice implementazione: quantitativa, da un lato, con il moltiplicarsi
delle possibilità di conoscenza; temporale, dall’altro, con l’ottimizzazione dei tempi di ricezione delle
nozioni. A partire soprattutto dagli anni Ottanta del Novecento, l’invenzione di devices elettronici
all’avanguardia destinati ad un immenso successo e ad una rapidissima diffusione sul mercato - vedi
ad esempio il celeberrimo computer Apple, progettato dagli statunitensi Steve Wozniak (1950-) e
2
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
Steve Jobs (1955-2011) e commercializzato da IBM aprì nuove frontiere nell’ambito della
comunicazione e dell’informatica. Già il celebre sociologo Marshall McLuhan, in un famoso scritto
sui mass media, aveva anticipato l’imminente futuro dei processi di comunicazione, coniando la
fortunata definizione di ‘villaggio globale’ per designare i venturi meccanismi cognitivi. Nell’ottica
prospettata da McLuhan, secondo la quale i rapporti interpersonali non sono più costretti a
considerare gli ostacoli spazio-temporali e le barriere geografiche, il sistema mondo si restringe ad
un circuito aperto in cui i contenuti viaggiano ad altissima velocità As electrically contracted, the
globe is no more than a village
2
»). La profezia del sociologo canadese si è poi definitivamente
avverata nei social media, massima espressione dell’implementazione delle interazioni sociali e
cognitive: il global village di McLuhan si edifica oggi nel palmo d'una mano, in uno smartphone o in
un tablet, sorgente illimitata di informazioni rese immediatamente disponibili ai suoi possessori. Le
tecnologie digitali e le piattaforme social hanno completamente rivoluzionato il nostro modo di
intendere la socialità, di intrattenere e di intrattenerci, di comunicare fra noi, di esprimere la nostra
identità, di conoscere la realtà che ci circonda e, dunque, di apprendere. Viene da sé che sfruttare al
meglio le potenzialità delle ICT (Information and communication technologies) nell’ambito della
formazione e dell’educazione sia una delle sfide più stimolanti del nostro presente. L’attuale
scommessa della ricerca psicologica e pedagogica è investire in queste tecnologie per raggiungere
più efficacemente i propri obiettivi concreti. Internet e nuovi media vengono impiegati con evidente
successo in diversi campi, da quello della formazione professionale
3
a quello del marketing e del job-
placement
4
. La distribuzione su vasta scala di smartphone ha moltiplicato in pochissimi anni gli
accessi giornalieri alle risorse del Web, dando vita ad una collettività interconnessa di individui
capace di condividere pensieri e opinioni in un singolo tap. Nel drammatico scenario pandemico
generato dalla diffusione del SARS-CoV-2 PC, smartphone e tablet sono diventati, in diverse
occasioni, l’unica possibilità di incontro e di dialogo («Lungo le strade immateriali del Web l’Io e il Tu
sono riusciti a ritrovare un Noi», cit. Paparella in Limone
5
), nonché di insegnamento scolastico e
universitario. La didattica online (E-learning) è passata dall’essere opportunità proficua a
irrinunciabile necessità, sollevando inedite questioni e ipotesi sull’avvenire della prassi pedagogica.
Balzola
6
ha parlato di «educazione nell’età della pandemia», presentando quest’ultima come trigger
per una revisione scientifica di quanto aveva scritto fino a quel momento sulla didattica a distanza, e
producendo un elenco di tesi sulla conversione digitale dei procedimenti didattici. Si rileva, presso la
comunità scientifica internazionale, l’urgenza di riflettere sulla didattica online, individuandone le
criticità e cercando di migliorarne le prestazioni e i risultati. L’E-learning rappresenta una
preziosissima alternativa a favore del diritto all’istruzione, soprattutto nel momento in cui questo
viene ostacolato da cause incontrollabili. In questa cornice si inserisce la ridefinizione della figura del
docente, a partire dalla formazione iniziale dello stesso, sino agli aggiornamenti professionali da
somministrare in itinere: al fine di ottimizzare tali processi, gli ambienti di apprendimento digitale
3
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
rappresentano senz’altro una valida risorsa. Il presente articolo tenta di rilevare e confrontare alcuni
recenti casi di formazione docente, nonché di evidenziare limiti e benefici.
Piattaforme E-Learning ed altri strumenti di apprendimento online: impatto nel campo
dell’educazione e sui modelli operativi del docente
L’Unione Europea promuove l’utilizzo delle tecnologie didattiche oramai da quasi un decennio
7
,
conservando tuttora tale tendenza. Il programma europeo più aggiornato sulla digital education è
descritto nel Piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027 (Digital education action plan),
un’agenda ben strutturata che prevede tredici azioni specifiche da attuare nell’immediato
sessennio, oltre alla costituzione di un Hub europeo per l’istruzione digitale
8
. Anche in Italia si spinge
sempre più per un aggiornamento tecnologico dell’istruzione, come mostrano i provvedimenti
legislativi più recenti. Ad esempio: nel testo di legge n.107 del 13 Luglio 2015, nota anche come
‘Buona scuola’, è scritto chiaramente che uno degli «obiettivi formativi individuati come prioritari» è
compreso anche lo «sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al
pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché
alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro (art. 1, comma 7)». Disegni giuridici di tal genere
rappresentano le direttrici di una rapida evoluzione del modo di istruire e di formare, alla ricerca di
una sempre più solida stabilità fra tre componenti essenziali per il Learning Design contemporaneo:
contenuti, tecnologia e pedagogia
9
. È ciò che emerge grazie agli ultimi approcci di ricerca adottati in
ambito educativo
10
, sulla scia di un filone partito già al limitare del XX secolo, i quali non possono
prescindere dalla totale immersione del ricercatore all’interno del contesto in cui lo studio è
condotto, a diretto contatto con gli operatori che vi appartengono e impiegando determinati schemi
e interventi pratici per la risoluzione dei problemi. Ecco che, ad esempio, la raccolta di dati
psicometrici e di opinioni estrapolabili dalle popolazioni indagate risultano essenziali nel research
process. Bencspesso siano state opposte determinate resistenze, e nonostante in molti luoghi
dell’istruzione continui a persistere uno stile di insegnamento puramente nozionistico, la pedagogia
ha potuto sviluppare in loco i proprio percorsi di sviluppo, attraverso l’introduzione e la
sperimentazione di devices di ultima generazione e di strumenti del Web, come ad esempio le
piattaforme E-learning, negli istituti d’istruzione e formazione. I discenti, data la dimestichezza con
determinate tecnologie, hanno abbracciato la transizione digitale con minore diffcoltà rispetto ad
alcuni docenti, più restii ad abbandonare i metodi classici. Non sono mancate opposizioni, anche
drastiche - definite da qualcuno ‘apocalittiche
11
- nei confronti dell’utilizzo di Internet nei processi
educativi. Si parla in questo caso di Technology Acceptance
12
, tematica posta al centro di una serie di
studi e teorie che hanno come bersaglio specifico la formazione degli insegnanti ad un agile impiego
4
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
di hardware e software messi al servizio della didattica; diversi modelli applicativi sono stati
progettati, a partire da Fishbein e Ajzan, per realizzare questo intento
13
. La totale accettazione delle
tecnologie da parte dei docenti è un work in progress su cui la ricerca pedagogica sta investendo
molto. L’avanzamento delle tecnologie, infatti, non aspetta nessuno, reinventa se stesso, penetra
nel settore dei servizi e ne modifica strutture e modalità: padroneggiare e direzionare questo
progresso è, come scritto in precedenza, di cruciale importanza, specialmente nel momento in cui
esso ricopre un ruolo determinante nella formazione degli individui. Le possibilità della didattica si
sono espanse, scorrendo attraverso i circuiti del Web e aprendo nuovi orizzonti: lo scorso decennio
si è assistito al sorprendente exploit dei MOOC (Massive Open Online Course), piattaforme di
didattica online che permettevano di frequentare virtualmente prestigiosi corsi universitari
accessibili da ogni parte del globo. Già nel 2001 il MIT negli Stati Uniti collaudò l’OpenCourseWare,
una piattaforma online sulla quale venivano caricati materiali multimediali a erenti a diverse
discipline, dall’architettura alle biotecnologie o alla linguistica
14
. Nel 2008, fu la volta di Stanford, che
lanciò un programma attraverso il quale formare i propri ingegneri a distanza (lo Stanford
Engineering Everywhere, o SEE). Dal software di Stanford derivò poi Coursera, che nel 2012 - il
cosiddetto ‘anno dei MOOC’ - deterrà un ruolo privilegiato nell’ascesa dell’E-learning. Società
neonate quali Udacity, EdX o, appunto, Coursera contribuiranno a compiere una vera e propria
rivoluzione, trasformando lezioni specialistiche delle più disparate materie in risorse accessibili a
tutti e in qualsiasi momento
15
, realizzando intenti pedagogici che, nel secolo scorso, sarebbero stati
bollati come assurde fantasie. In Italia, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
(MIUR), accogliendo gli stimoli innovativi provenienti dal mondo anglosassone, inaugurò il 12 aprile
2015 la piattaforma EduOpen (http://eduopen.org/), un network di atenei nazionali e altri istituti
creata per mettere a disposizione degli utenti corsi online facilmente fruibili, in seguito ad un
semplice login, con rilascio finale di certificazione. I MOOC hanno acquisito in poco tempo grande
visibilità e riconoscimento, attirando l’attenzione dei governi internazionali, anche se, a pochi anni di
distanza dal 2012, anno di massiccia diffusione degli Open Courses, si registravano ancora numeri
scarsi sull’utilizzo degli stessi al di fuori del contesto universitario: ad usufruire dei MOOC erano più
che altro individui già altamente istruiti. In Liyanagunawardena
16
si legge:
(…) people with a higher education have better “access” to MOOCs; they are better prepared for the self-learning required in these
courses and they are less worried about recognition as opposed to learners without higher educational qualifications who have to
“prove” their skills to employers.
With the changes in higher education sector funding and austerity measures MOOCs seem to be fulfilling the needs of “knowledge
workers” in updating their skills and continued professional development. Therefore, at present MOOCs seem to be better serving the
continuous professional development sector. MOOCs can also provide value for leisure learners.
La didattica online proposta attraverso i MOOC non attirava utenze diverse da quelle accademiche,
mentre oggi la situazione è del tutto differente, dati anche gli straordinari cambiamenti che la
5
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
formazione, specialmente quella scolastica, ha dovuto affrontare negli scorsi due anni. Tutti noi
siamo più abituati alla didattica online, anche coloro che non l’hanno mai effettivamente
sperimentata, e l’impiego della tecnologia negli ambienti scolastici è un’immagine sempre più nitida
nell’immaginario comune. L’istruzione si serve in e etti di numerosi mezzi dal grandissimo
potenziale, ossia artefatti progettati e realizzati appositamente per migliorare i processi di
apprendimento. L’interazione con tali artefatti nel processo di trasferimento delle conoscenze è
prerogativa essenziale della pedagogia contemporanea, fondata sul collaborative learning e sul
costruttivismo: in pratica, avendo a che fare con oggetti o procedimenti concreti, quali contenuti
multimediali ed elaborazione/modifica degli stessi, le nozioni vengono più facilmente assorbite,
mentre le competenze sono acquisite con maggiore naturalezza. I vantaggi del digital learning sono
evidenti, e, come si legge ad esempio in Toto
17
, aprono la strada per:
programmare percorsi personalizzati e individuali;
rendere la strategia didattica più adattiva e migliorarne dunque l’efficacia e la versatilità;
stimolare l’ottenimento di competenze di apprendimento e auto-critica, attraverso la
metabolizzazione dell’errore e i successivi sforzi di miglioramento e di self-empowerment.
Affinché i benefici suindicati si avverino, bisogna conoscere al meglio gli strumenti che il Web ha
messo a disposizione di insegnanti e studenti, e promuovere la progettazione di artefatti quanto più
sofisticati e funzionali. Nelle scuole si stanno via via sperimentando le strade del digitale, ma una
conversione vera e propria alla flipped class
18
, che sovverte la didattica in aula introducendo
attività laboratoriali entro l’orario scolastico e utilizzo di contenuti multimediali a casa, è ancora da
compiersi. Tra le risorse del Web per la scuola, si citano ad esempio:
Espedienti di apprendimento interattivi, quali webquest e field trip, da attivare per mezzo di
dispositivi impiegati da docenti e studenti, anche quelli personali (secondo la logica del Bring
your own device);
Strumenti di pianificazione didattica, come ad esempio la Web App Learning designer
(http://learningdesigner.org/) o Edmodo (http://www.edmodo.com/), che consente agli
studenti di condividere materiali con l’insegnante;
Artefatti educativi, quali serious games o Web App interattive (Edpuzzle, LearningApps);
Piattaforme di elaborazione e produzione, messe a disposizione degli studenti, come ad
esempio Padlet, grazie al quale possono essere svolti lavori di gruppo e individuali.
6
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
Fig. 1 Diagramma neutro predisposto al Learning Design, https://www.ucl.ac.uk/learning-
designer/
Studi specifici sull’impatto e sulle più recenti modalità della didattica online sono stati condotti in
diverse aree del mondo, a riprova delle proporzioni globali della transizione digitale nel campo della
didattica. Si citano ad esempio alcuni casi di studio indicativi, suddivisi per aree geografiche:
Europa
Italia: progettazione e risultati della piattaforma FullBrain
19
, valutazione dei primi risultati del
progetto nazionale Cl@ssi 2.0
20
promosso dal MIUR;
Germania: risultati e processi del progetto OPAL
21
;
Francia: potenziale della videolezione, ad esempio nell’insegnamento di una lingua straniera
22
;
Sud europeo: indagini sulle percezioni studentesche rispetto alla DaD in tempo di pandemia, con
focus su alcuni Paesi dell’area mediterranea
23
.
Asia
Est: studi sugli effetti della DaD sulla motivazione del corpo docente nelle scuole e sulle percezioni
degli studenti
24
e nelle università
25
;
Ovest: studi sulla didattica online nel contesto universitario
26
.
Africa
Sviluppo della tecnologia E-Learning in fase di pandemia
27
.
Sud-America
Analisi dell’apparato educativo brasiliano, con resoconti sul tasso di abbandono scolastico ed effetti
della didattica online
28
.
La familiarizzazione con gli strumenti e gli ambienti innovativi del Web deve necessariamente
diventare il fulcro della formazione dei docenti dell’oggi e del domani.
7
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
Impiego dei MOOC nella formazione degli insegnanti: casi a confronto
La seguente disamina consiste in una descrizione sintetica di studi riguardanti l’efficacia delle
pratiche E-learning nella formazione ai docenti, con un focus specifico sui risultati di natura positiva
riscontrati nell’impiego di MOOC, sugli eventuali limiti incontrati, sulle linee di ricerca emerse nei
vari contesti di studio e su quelle che è possibile inaugurare. Per la presente critica della letteratura
di riferimento si è selezionato un range temporale che comprende per lo più l’ultimo biennio,
considerando che, data la conversione digitale della didattica dovuta all’emergenza COVID
29
, la
comunità scientifica internazionale si è intensamente dedicata al tema durante la pandemia. Un
ampliamento possibile della presente analisi sull’efficacia dei MOOC, che per ora intende fornire una
overview sintetica e non esaustiva del fenomeno preso in esame, potrà includere, ad esempio, studi
distribuiti su un lasso temporale più ampio o indagini che abbiano coinvolto un maggior numero di
soggetti su scala internazionale.
Formazione TIC dei docenti
Un’applicazione funzionale dei MOOC nel campo della formazione ai docenti riguarda
l’aggiornamento sulle Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione (TIC), sempre più
necessario e fondamentale. Uno studio condotto nella Repubblica Turca di Cipro del Nord su un
gruppo di insegnanti ha rilevato un alto indice di gradimento, da parte degli stessi, rispetto alle
modalità e ai materiali del MOOC sperimentato
30
. La popolazione d’indagine comprendeva docenti
di diverse aree disciplinari e provenienti da diverse scuole cipriote, per un totale di 67 soggetti; i
frequentanti del MOOC hanno completato l’esperienza di aggiornamento TIC entro 7 settimane e
sono stati seguiti da un tutor lungo tutto il percorso; parallelamente, un secondo gruppo di docenti
si è formato sugli stessi argomenti in modalità blended. Rispetto ai colleghi di quest’ultimo gruppo,
nei frequentanti del MOOC non si sono riscontrate differenze rilevanti in termini di: effcacia della
didattica, validità dei materiali forniti, comprensibilità dei media di usi. I risultati sono stati raccolti
per mezzo di questionari valutativi. Un limite della ricerca svolta risiede nel numero esiguo della
popolazione d’indagine, peraltro geograficamente circoscritta ad un’area che può essere estesa,
aprendo nuove prospettive di validazione. In Italia, durante la pandemia (marzo-giugno 2020), il
Politecnico di Milano ha messo a disposizione del personale docente delle scuole un MOOC a tema
TIC, composto da due moduli (E-collaboration a scuola e no, Strumenti Open Source per la didattica)
e da un database di software per la didattica. Uno studio condotto dal Politecnico lombardo in
collaborazione con l’Università di Bologna
31
si è proposto di raccogliere le percezioni dei corsisti
rispetto al MOOC seguito, ricevendo infine 995 questionari individuali compilati. Il campione, che,
8
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
come sottolineato dagli autori, non vuole essere rappresentativo della categoria intera, ha rivelato
una forte propensione dei docenti alla formazione TIC per mezzo di MOOC (20,2 %) rispetto, ad
esempio, al peer tutoring (12,5 %) o allo studio su libri e manuali (3,3 %). Un aspetto emerso dalla
ricerca, interessante oltre che degno di approfondimenti, riguarda le preferenze dei docenti
interpellati rispetto agli strumenti online utilizzabili: quelli della scuola primaria e secondaria di
primo grado, per istruirsi sulle TIC, preferiscono i MOOC, mentre gli insegnanti di infanzia e
secondaria di secondo grado ricorrono più frequentemente a siti web. Altra risorsa interessante per
i docenti in formazione è il t-MOOC (task based MOOC), fondato sulle teorie del costruttivismo: il
discente partecipa attivamente al corso, portando a termine dei compiti (tasks) che scandiscono
l’intero percorso formativo e realizzando in prima persona le competenze assimilate. Un gruppo di
ricerca spagnolo, lo scorso anno, si è occupato di validare l’effcienza di un t-MOOC per lo sviluppo di
competenze digitali nei docenti di scuola
32
, comprendente 66 moduli e 230 tasks da svolgere in
itinere. Il corso, distribuito sulla piattaforma Moodle e organizzato secondo le linee guida del
DigCompEdu
33
, è stato vagliato secondo il metodo Delphi, ovvero appellandosi ad un gruppo di
esperti accuratamente selezionati; i giudici sono stati chiamati a valutare, tramite un questionario
del tipo Likert, una serie di items inerenti alla fruizione del MOOC, con l’obiettivo di dimostrarne
l’efficacia. In particolare, è emerso che il vantaggio del t-MOOC proposto constasse
fondamentalmente di due fattori: alta comprensibilità dei contenuti e utilità degli stessi per
l’acquisizione di digital skills. Una linea di ricerca ipotizzata dagli autori riguarda la progettazione e
sperimentazione di un t-MOOC per la didattica universitaria; sarebbe inoltre utile implementare la
logica del t-MOOC in altri settori formativi, come corsi di specializzazione o di aggiornamento
professionale in azienda o nella pubblica amministrazione, tenendo conto dei modelli già collaudati.
Risultati positivi possono essere ricavati anche dall’ibridazione del MOOC con il game based
learning, sulla quale Gordillo et al. hanno realizzato uno studio nel 2021
34
: 179 docenti castigliani
hanno seguito un game based MOOC sull’e-safety, traendone ampio beneficio e soddisfazione.
Sviluppo di abilità linguistiche e aggiornamento professionale
Nell’ottica di uno sviluppo delle competenze culturali del docente, le modalità flessibili della
formazione a distanza rappresentano un’opportunità da non trascurare. Tramite i MOOC è possibile
accedere facilmente a canali per l’apprendimento delle lingue straniere, come emerge dall’analisi di
Giordano e Marongiu
35
. Lo studio ha selezionato due corpora di MOOC destinati alla formazione
linguistica del corpo docente, erogati rispettivamente dalle note piattaforme FutureLearn e
Coursera (Teaching Your Subject in English, Teaching English Online, Teach English Now! Theories of
Second Language Acquisition, Teach English Now! Lesson Design and Assessment). Le due studiose
9
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
hanno eseguito una critica metadiscorsiva dei contenuti erogati, soffermandosi soprattutto sulla
comunicazione verbale docente > discente. Sulla base dei quattro corsi recensiti, si è rilevata una
forte presenza di espedienti comunicativi volti all’interazione e al coinvolgimento dello studente,
pur trattandosi di didattica asincrona. I risultati dello studio dovrebbero tuttavia essere corroborati
dai feedback dei corsisti, da raccogliere per mezzo di questionari qualitativi o focus groups; è
possibile, inoltre, estendere la ricerca a corsi simili, presenti su altre piattaforme MOOC
36
, al fine di
individuare eventuali corrispondenze metodologiche e applicative. Nel ventaglio di possibilità
formative destinate ai docenti, i corsi di preparazione linguistica risultano decisivi per un’agevole
fruizione di MOOC: molti di questi, infatti, sono prodotti in lingua inglese. Sezgin
37
, trovando
corrispondenze nella letteratura precedente, ha evidenziato come un problema lamentato dai
docenti rispetto ai MOOC, appunto, sia causato proprio dalle barriere linguistiche; un aspetto
curioso desumibile dallo studio consiste nel fatto che i partecipanti allo studio, in gran parte docenti
in formazione messi di fronte a una gamma di MOOC, hanno mostrato una bassa propensione nei
confronti dei LMOOC (4,1 %), nonostante i potenziali profitti deducibili in termini di preparazione
linguistica. Il campione raccolto da Sezgin è però esiguo: per comprendere maggiormente il
fenomeno, sarebbe utile sondare le preferenze di diversi campioni di docenti relativamente ai
MOOC a tema linguistico. Studi più approfonditi e mirati in questo senso sarebbero rivolti al
superamento delle barriere linguistiche e, dunque, al raggiungimento di una maggiore inclusività.
Acquisizione di soft skills nel contesto educativo
Altrettanto utile nel percorso di crescita del docente è il possesso di soft skills, definibili come «the
non-technical, intangible, personality-specific skills that determine one’s strenghts as a leader,
listener, negotiator, and conflict mediator
38
». Tra le domande di ricerca approfondite da Van de Poël
e Verpoorten
39
si evidenzia in particolare quella inerente all’efficacia dei MOOC nella costruzione di
soft skills da parte degli educatori. I docenti coinvolti, provenienti dall’Università di Liegi, si sono
dedicati alla progettazione di MOOC, per una durata complessiva di nove mesi di attività. Al termine
dell’indagine, i docenti interpellati hanno dichiarato all’unanimità di essere diventati più competenti
nel supporto ai processi cognitivi e nell’implementazione della didattica tramite tool e risorse
innovative. Una problematicità riscontrabile in questo genere di indagini risiede nella difficoltà di
misurare, in termini empirici, l’effettiva padronanza di soft skills; un approccio didattico task based
potrebbe rivelarsi in tal senso risolutivo. Lo studio di Sezgin
40
, citato in precedenza, ha illustrato le
preferenze dei docenti in formazione dinanzi ad un’offerta di circa 216 MOOC: tra i più apprezzati,
per efficacia e utilità, quelli finalizzati allo sviluppo di soft skills per la didattica. Si tratta di corsi sulle
abilità di presentazione ed eloquenza, tecniche d’insegnamento, strategie per rendere la didattica
10
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
più appetibile. I MOOC costituiscono un mezzo efficace e stimolante anche per l’aggiornamento
disciplinare, per l’implementazione sia delle materie STEM
41
, sia delle materie del settore
umanistico
42
.
L’educazione ai media: lo sviluppo delle competenze digitali del docente
Contestualmente all’evoluzione delle tecnologie didattiche, vi è stato un ripensamento alla luce
delle competenze degli insegnanti in ottica digitale. Nel contesto europeo, la domanda di
competenze di natura tecnologica, nei contesti scolastici, è determinata dallo sviluppo delle otto
competenze chiave (compresa la competenza digitale) e dal modello Digital Competence Framework
for Educators (DigCompEdu) per gli educatori, che incoraggia l'acquisizione di meta-competenze
(imparare a sentirsi professionali o imparare ad agire con i media) che mediano il loro rapporto con
gli alunni
43
. In particolare, DigCompEdu è stato sviluppato al fine di aiutare a modellare le politiche
per implementare e sostenere le competenze digitali dei cittadini. Il quadro teorico è stato
elaborato sulla base di consultazioni fra stakeholder esperti e mira a strutturare ed organizzare le
evidenze esistenti in un unico modello che sia applicabile in tutti i contesti educativi. Il quadro
elaborato è stato utilizzato come riferimento esplicito nell’elaborazione di varie linee guida
nazionali, con particolare orientamento all’educazione scolastica. Infatti, i vari riferimenti illustrati
nel DigCompEdu possiedono un ruolo fondamentale nell’innovazione dell’istruzione e nello sviluppo
professionale dei docenti. Nella declinazione delle competenze digitali degli insegnanti, si fa
innanzitutto riferimento alle competenze digitali di tipo generale; queste ultime si declinano in
relazione alle abilità riguardanti le TIC, alla gestione dei contenuti e alla comunicazione delle
informazioni
44
. Le competenze digitali generali rappresentano un prerequisito necessario a
sviluppare competenze digitali di natura specifica
45
. Queste ultime si riferiscono ai vari aspetti
racchiusi nella professione insegnante: le modalità di insegnamento ed apprendimento; la
comunicazione; la cooperazione; la comunicazione; la valutazione; la produzione e condivisione di
contenuti didattici
46
. Il quadro DigCompEdu si declina attraverso 6 differenti aree che pongono un
focus sui diversi aspetti inerenti alla pratica professionale di educatori, formatori e docenti
47
. Nella
fattispecie, le aree individuate e le relative sottodimensioni risultano essere:
1. Coinvolgimento e valorizzazione professionale: comunicazione organizzativa;
collaborazione professionale; pratiche riflessive; crescita professionale;
2. Risorse digitali: selezionare le risorse digitali; creare e modificare le risorse digitali;
gestire, proteggere e condividere le risorse digitali;
3. Pratiche di insegnamento e apprendimento: pratiche di insegnamento; guida e
supporto agli studenti; apprendimento collaborativo; apprendimento autoregolato;
11
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
4. Valutazione dell’apprendimento: strategie di valutazione; analisi dei dati del processo
di apprendimento; riscontro sull’apprendimento e pianificazione didattica;
5. Valorizzazione delle potenzialità degli studenti: accessibilità e inclusione;
differenziazione e personalizzazione; partecipazione attiva;
6. Favorire lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti: alfabetizzazione
all’informazione e ai media; comunicazione e collaborazione digitale; creazione di contenuti
digitali; uso responsabile del digitale; risoluzione di problemi.
Questo modello teorico comporta lo sviluppo di tre componenti fondamentali: consapevolezza,
riflessività e collaborazione nella visione digitale e pedagogica. In particolare, emerge come la
consapevolezza si declini attraverso i diversi livelli di padronanza della competenza: in base alle
differenti fasi dello sviluppo della competenza (da novizio sino a divenire pioniere), varia anche la
consapevolezza che docente ed alunno possiedono e sviluppano. Infatti, nell’area di “valutazione
dell’apprendimento”, attraverso l’analisi dei dati del processo di apprendimento emerge come sia
possibile utilizzare i dati relativi le attività ed i progressi raggiunti al fine di ottimizzare al meglio i
processi di insegnamento ed apprendimento, andando ad incrementare il senso di consapevolezza
rispetto alle attività didattiche. Il concetto di riflessività si declina, particolarmente, attraverso le
pratiche riflessive riportate. Difatti, DigCompEdu propone la riflessione, anche collettiva, delle
pratiche digitali per mezzo di valutazioni critiche da affrontare in collaborazione con i pari. Il topic di
collaborazione trova larga spendibilità nella “collaborazione professionale” attinente all’area del
coinvolgimento e valorizzazione professionale. Viene messo in luce, infatti, l’utilizzo di tecnologie
digitali per collaborare con formatori ed insegnanti nell’ambito di attività o progetti, per condividere
e scambiare esperienze e per promuovere un apprendimento collaborativo. In quest’ultimo caso,
emerge la possibilità di promuovere la collaborazione fra gli studenti al fine di potenziare la
creazione condivisa di conoscenza e l’aspetto comunicativo. La formazione iniziale degli insegnanti è
sempre più orientata e consolidata verso l'uso delle TIC, da applicare all'insegnamento e alla pratica
didattica contemporanea
48
. Infatti, è possibile declinare l'educazione ai media, erogata nel contesto
scolastico ed accademico, attraverso tre possibili modalità:
1. Didattica online;
2. Didattica ibrida;
3. Didattica mediata dai devices tecnologici.
In particolare, il primo modello è legato alla formazione a distanza e all'E-learning, che sono stati
fortemente implementati durante la pandemia da COVID-19
49
. Il secondo fa riferimento all'utilizzo di
momenti e modelli di didattica in presenza opportunamente alternati a momenti di didattica
online
50
. L’insegnamento mediato digitalmente è il modello di natura più tradizionale, rispetto allo
sviluppo delle tecnologie digitali a scuola, e prevede l'uso strumentale della tecnologia che supporta
e arricchisce la lezione frontale
51
. Ponendo un focus su quest’ultimo aspetto, l'evidenza scientifica
12
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
riportata nella meta-analisi di Bernard
52
mostra che il blended learning produce maggiori e etti sugli
studenti in termini di interazioni con insegnanti, coetanei e con il contenuto della lezione tenuta in
classe. Studi successivi e studi applicativi
53
hanno dimostrato, inoltre, che l'uso di un modello di
insegnamento misto (online e f2f) è significativamente associato a prestazioni di apprendimento più
elevate degli studenti in discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM)
rispetto alla tradizionale pratica di classe tradizionale. Il dibattito più recentemente stimolato dalla
pandemia da COVID-19 ha ampliato la ricerca sulle pratiche di insegnamento full-online, e il futuro di
questa pratica post-COVID, che potrebbe trasformarsi in didattica ibrida. Le sfide alle competenze
informatiche degli insegnanti sono però ben note
54
. La pandemia ha mostrato che ci sono differenze
nelle competenze e nella disponibilità degli insegnanti ad insegnare online. Dallo studio di Trust e
Whalen
55
, è emerso come la maggior parte degli insegnanti intervistati non avesse mai insegnato
online prima. Quindi, gli insegnanti affrontano diverse sfide riguardanti la tecnologia, i cambiamenti
pedagogici, le linee guida governative e le esigenze individuali degli studenti. Gli insegnanti si sono
sentiti impreparati e hanno avuto bisogno di molto supporto. Tuttavia, gli insegnanti che usavano
frequentemente la tecnologia erano in grado di passare all'apprendimento a distanza più
agevolmente. Il cambio di prospettiva qui descritto manifesta la necessità di muoversi verso
un'analisi sociale dell'impatto della tecnologia sulla vita lavorativa dei soggetti e di descrivere il
cambiamento in atto che determina quindi determinati effetti in ottica di benessere e malessere
professionale. Anche se paradigmaticamente discordante, il susseguirsi di diversi modelli testimonia
la necessità di adottare un modello orientato verso la competenza ed il benessere professionale
56
.
Le cinque componenti costitutive del benessere, infatti, risultano essere autostima,
autodeterminazione, emozioni positive, ottimismo e resilienza, che dovrebbero caratterizzare ed
indirizzare gli sviluppi di ricerca e le governance coinvolte nei contesti di apprendimento. Il tema
della motivazione degli insegnanti è profondamente sentito dai consigli di amministrazione e dalla
dirigenza scolastica perché la motivazione degli insegnanti si riflette sulla motivazione degli
studenti
57
. Ogni insegnante ha un ruolo essenziale nel successo degli studenti, sia
nell'apprendimento tradizionale che a distanza
58
. Tuttavia, gli insegnanti si sono preoccupati di
come possono comunicare efficacemente a distanza, creare un ambiente di apprendimento
confortevole e far sentire lo studente protagonista attivo nel processo didattico. Dal momento che
l'apprendimento a distanza sta diventando sempre più comune e condiviso, gli insegnanti
percepiscono la necessità che tale processo non sia una loro responsabilità individuale ma che
coinvolga l'intera istituzione di riferimento. Infatti, secondo studi precedenti, gli insegnanti hanno
concordato che l'apprendimento a distanza richiede un approccio e competenze diverse rispetto
all'insegnamento faccia a faccia
59
. Di conseguenza, emerge chiara la necessità di pianificare ed
erogare corsi di formazione ad hoc che promuovano le nuove strategie didattiche innovative e lo
sviluppo di competenze digitali sempre più specifiche e professionalizzanti. Molti docenti, infatti, in
13
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
questa primissima fase di esplorazione degli strumenti tecnologici, hanno trascurato i principi di
didattica collaborativa che richiedono capacità di pianificazione e di organizzazione al lavoro. Tali
componenti risultano strategiche soprattutto per promuovere le interazioni sociali e per rafforzare il
cooperative learning; il mondo delle tecnologie didattiche digitali è fornito di strumenti dialogici, la
formazione dei docenti dovrebbe essere, quindi, mirata ad un migliore consolidamento delle
affordance della rete per una progettazione tecnologica-didattica di qualità
60
. Questi approcci hanno
lo scopo di incoraggiare una maggiore interazione con gli studenti e migliorare
l'autodeterminazione, promuovere processi di apprendimento collaborativi strutturati e ridurre il
numero di lezioni tradizionali.
Conclusioni
Il presente lavoro intende fornire una panoramica sui nuovi ambienti di apprendimento e sui
paradigmi recenti impiegati nella formazione dei docenti. Dall’analisi proposta è possibile desumere
che, negli ultimi anni, la didattica è stata interessata da una serie di trasformazioni di natura
metodologica che coinvolgono strumenti e processi innovativi. In primo luogo, gli insegnanti
possono ricorrere ad artefatti ed environments digitali che consentono di promuovere un
apprendimento più flessibile; inoltre, i docenti in formazione possono avvalersi di nuovi canali di
apprendimento, quali i MOOC, sempre più utilizzati nel campo dell’higher education. Quest’ultima
tendenza è attestata da alcuni studi svolti al riguardo negli ultimi tempi
61
. Dall’analisi della
letteratura di riferimento, si evince che il settore dei MOOC per la formazione docente è in
espansione, ma presenta ancora delle criticità da cui partire per una futura implementazione. Un
punto di debolezza è rappresentato dal fenomeno del drop-out, per cui si è rilevato che gli user di un
MOOC tendono ad abbandonare il corso prima di portarlo a termine. A tal proposito, è necessario
ottimizzare lo strumento affinché risulti più motivante per chi ne usufruisce, ricorrendo ad esempio
all’espediente della gamification e del game-based learning. Bisogna poi optare per piattaforme
didattiche che prevedano materiali open source e dotati di licenze che consentano di raccogliere e
modificare i contenuti
62
, o persino tradurli per superare eventuali barriere linguistiche. La
modularità dei MOOC, infine, permette un apprendimento di tipo flessibile che promuove
l’abbattimento di barriere connesse al carico di lavoro, all’organizzazione dei tempi e alla gestione di
attività lavorative e formative parallele, rispetto alle quali possono essere adottate soluzioni più
adattabili ed individualizzate.
ALESSIA SCARINCI
University of Bari
14
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
MARCO DI FURIA
University of Foggia
GUENDALINA PECONIO
University of Foggia
BIBLIOGRAFIA
Alex, K. (2009), Soft skills. Know yourself & know the world. New Delhi: Chand.
Anderson, T., Shattuck, J. (2012), Design-based research: A decade of progress in education research?,
«Educational researcher», XLI, 1 (2012), pp. 16-25.
Anello, F. (2021), Proposta di un framework per la progettazione didattica a scuola, «Lifelong Lifewide
Learning», XVII, 38 (2021), pp. 116-135.
Arnavut A. et al. (2020), An Evaluation Of Classroom Teachers’ Opinions On Online Material Preparation
Training Through Mooc And Blended Education Model, «Turkish Online Journal of Distance Education»,
XXI, sp. iss. (2020), pp. 1-11.
Artacho, E. et al. (2020), Teacher training and lifelong learning - The importance of digital competence in
the encouragement of teaching innovation, «Sustainability», XII (2020), 2852-2865.
Baker, J. W. (2000), The classroom flip. Using web course management tools to become the guide by the
side, 11th International Conference on College Teaching and Learning (Jacksonville, Florida, USA).
Balzola, A. (2020), Edu-action. 70 tesi su come e perché cambiare i modelli educativi nell'era digitale.
Milano: Meltemi.
Bao, W. (2020), COVID-19 and online teaching in higher education. A case study of Peking University,
«Human Behaviour and Emerging Technologies», II (2020), pp. 113-115.
Beller, M., 2013. Technologies in large-scale assessments: New directions, challenges, and opportunities,
in M. von Davier, E. Gonzalez, I. Kirsch, K. Yamamoto (a cura di), The role of international large-scale
assessments: Perspectives from technology, economy, and educational research. Dordrecht: Springer.
Bernard, R.M. et al. (2014), A meta-analysis of blended learning and technology usein higher education:
From the general to the applied, «Journal Computer Higher Education», XXVI (2014), pp. 87122.
Biasini, M. et al. (2021), FullBrain: a social E-learning platform, Conference: Information and Research
Science connecting to Digital and Library Science (Padova, Febbraio 2021).
Boccioni, S., Earp, J., Panesi, S. (2018), DigCompEdu. Il quadro di Riferimento Europeo Sulle Competenze
Digitali dei Docenti. Istituto per le Tecnologie Didattiche: Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Boltz, L. O. et al. (2021), Transitioning to remote learning: Lessons from supporting K‐12 teachers through
a MOOC, «British Journal of Educational Technology», LII, 4 (2021), pp. 1377-1393.
Bonaiuti, G. et al. (2017), Le tecnologie educative. Criteri per una scelta basata su evidenze. Roma:
Carocci.
Brown, A. L. (1992), Design experiments. Theoretical and methodological challenges in creating complex
interventions in classroom settings, «Journal of the Learning Sciences», II, 2 (1992), pp. 141178.
Cabero-Almenara J. et al. (2021), Design and Validation of t-MOOC for the Development of the Digital
Competence of Non-University Teachers, «Technologies», IX (2021), pp. 84-95.
15
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
Caena, F., Redecker, C. (2019), Aligning teacher competence frameworks to 21st century challenges: The
case for the European DigitalCompetence Framework for Educators (Digcompedu), «European Journal of
Education», LIV, pp. 356369.
Cisel, M., Bruillard, É. (2013), Chronique des MOOC, «STICEF», XIX (2013), pp. 1-16.
Collins, A. (1992), Towards a design science of education, in Scanlon, E., O’Schea, T. (a cura di), New
directions in educational technology. Berlin: Springer.
Cozza, P., Scola, A. (2017), Strumenti del web 2.0 per una Didattica Flipped, «Le tecnologie digitali al
centro dell’alternanza scuola lavoro», 31^ DIDAMATICA 2017.
Davis, F. D. (1989), Perceived usefulness, perceived ease of use, and user acceptance of information
technology, «MIS quarterly», XIII, 3 (1989), pp. 319-340.
Dietrich, N. et. al. (2020), Attempts, successes, and failures of distance learning in the time of COVID-19,
«Journal of Chemical Education», XCVII, 9 (2020), pp. 2448-2457.
Di Blas N. et al. (2021), Prima e durante la pandemia: pratiche didattiche e di formazione degli insegnanti
nei diversi ordini e gradi scolastici, «Giornale italiano della Ricerca Educativa», XIV, sp. iss. (2021), pp. 51-
61.
Di Palma, D., Belfiore, P. (2020), La trasformazione didattica universitaria ai tempi del Covid-19:
un’opportunità di innovazione?, «FORMAZIONE & INSEGNAMENTO. Rivista internazionale di Scienze
dell'educazione e della formazione», XVIII, 1 (2020), pp. 281-293.
Faure, G. C., Arnal, F. (2019), Online Learning: from Blended Learning to Connected Learning with Content
Curation, World Conference on Online Learning, National Institute for Digital Learning (NIDL), Dublin City
University (DCU), Nov 2019, Dublin, Ireland.
Ferri, P. (2013), La scuola 2.0. Verso una didattica aumentata dalle tecnologie (pp. 123-133). Parma:
Spaggiari.
Fishbein M., Ajzen I. (1975), Belief, attitude, intention and behaviour: an introduction to theory and
research. Reading (Massacchussetts): Addison-Wesley.
Ghomi, M., Redecker, C. (2019, May), Digital Competence of Educators (DigCompEdu): Development and
Evaluation of a Self-assessment Instrument for Teachers' Digital Competence, in CSEDU (1), pp. 541-548.
Giordano, M., Marongiu, M. A. (2021), ‘We Are a Global Community’: Communicating Knowledge through
Moocs and Teacher Training Platforms, «Journal of Critical Studies in Language and Literature», II, 6
(2021), pp. 38-51.
Gordillo A. et al. (2021), Development of Teacher Digital Competence in the Area of E-Safety through
Educational Video Games, «Sustainability», XIII, (2021), pp. 8485-8497.
Guichon, N. (2017), Se construire une présence pédagogique en ligne, in Guichon, N., Tellier, M. (a cura
di), Enseigner l'oral en ligne. Une approche multimodale. Paris, Didier.
Guo, B., Li, H. (2020), Guidance strategies for Online Teaching during the COVID-19 epidemic. A case study
of the teaching practice of Xinhui Shangya School in Guangdong, China, «Sci Insight Edu Front», V, 2
(2020), pp. 547-551.
Hortovanyi, L., Ferincz, A. (2015), The impact of ICT on learning on-the-job, «The learning organization»,
XXII, 1 (2015), pp. 2-13.
Jacobsen, D.Y. (2019), Dropping Out or Dropping In? A Connectivist Approach to Understanding
Participants’ Strategies in an e-Learning MOOC Pilot, «Technology, Knowledge and Learning», XXIV
(2019), pp. 1-21.
Jnr, B. A., Noel, S. (2021), Examining the adoption of emergency remote teaching and virtual learning
during and after COVID-19 pandemic, «International Journal of Educational Management», pp. 1-18.
Kaisara, G., Bwalya, K. J. (2020), Investigating the E-Learning challenges faced by students during Covid-19
in Namibia, «International Journal of Higher Education», X, 1 (2020), pp. 308-318.
16
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
Khasawneh, M.A.S. (2021), Challenges resulting from simultaneous online education during the "Covid-19"
pandemic: the case of King Khalid University, Saudi Arabia, «Science and Education», II, 8 (2021), pp. 414-
430.
Lage, M. J., Platt, G. J. Treglia, M. (2000), Inverting the classroom. A gateway to creating an inclusive
learning environment, «Journal of Economic Education», XXXI, 1 (2000), pp. 30-43.
Laurillard, D. (2015), Insegnamento come scienza della progettazione. Costruire modelli pedagogici per
apprendere con le tecnologie. Milano: FrancoAngeli.
Liyanagunawardena, T. R., (2015), Massive Open Online Courses, «Humanities», IV, pp. 35-41.
Limone, P. (2021a), Ambienti di apprendimento e progettazione didattica. Proposte per un sistema
educativo transmediale. Roma: Carocci.
ID. (2021b). Towards a hybrid ecosystem of blended learning within university contexts. CEUR Workshop.
Amsterdam: Elsevier.
Lin, M.-H., Chen, H.-C., Liu, K.-S. (2017), A Study of the Effects of Digital Learning on Learning Motivation
and Learning Outcome, «Eurasia Journal of Mathematics, Science and Technology Eduation», XIII (2017),
pp. 35533564.
Marek, M.W., Chew, C.S., Wu, W.C.V. (2021), Teacher experiences in converting classes to distance
learning in the COVID-19 pandemic, «IJDET», XIX, pp. 4060.
Mayer, R.E. (2019), Thirty years of research on online learning, «Applied Cognitive Psychology», XXXIII, 2
(2019), pp. 152-159
Mcluhan, M. (1964), Understanding media. The extensions of man, New York: Signet Books.
Mulyana, A., Briandana, R., Rekarti, E. (2020), ICT and Social Media as a marketing communication
platform in facilitating social engagement in the Digital Era, «International Journal of Innovation,
Creativity and Change», XIII, 5 (2020), pp. 1-16.
Ortega-Sánchez, D., Gómez-Trigueros, I. M. (2019), MOOCs and NOOCs in the training of future geography
and history teachers: A comparative cross-sectional study based on the TPACK model, «IEEE Access», VIII
(2019), pp. 4035-4042.
Panteri, M. et al. (2021), The impact of the COVID-19 pandemic on the learning and well-being of
secondary schools students. A survey in Southern Europe, Twenty Sixth Conference on: Delivering Global
Education and Impact in Emergencies Using E-Learning 2021.
Pellerey, M. (2005), Verso una nuova metodologia di ricerca educativa: la Ricerca basata su progetti
(Design-Based Research), «Orientamenti pedagogici», LII, 5 (2005), pp. 721-737.
Peres, M. R. (2020), Novos desafios da gestão escolar e de sala de aula em tempos de pandemia, «Revista
Administração Educacional», XI, 1 (2020), pp. 20-31.
Pernaa, J., Aksela, M. (2013), Model-based design research: A practical method for educational
innovations, «Advances in Business-Related Scientific Research Journal», IV, 1 (2013), pp. 71-83.
Pham, V.P.H. (2021), CALL in Asia during Covid-19 and models of E-Learning, Proceedings of the 17th
International Conference of the Asia Association of Computer-Assisted Language Learning (AsiaCALL
2021).
Pozzi, F., Conole, G. (2014), What is the future for MOOCs in Italy?, «Tecnologie didattiche», XXII, 3 (2014),
pp. 173-182.
Prestiadi, D. (2020), Effectiveness of e-learning implementation as a distance learning strategy during
coronavirus disease (covid-19) pandemic, Proceeding Universitas Muhammadiyah Surabaya 2020.
Ranieri, M., Gaggioli, C., and Borges, M. K. (2020), La didattica alla prova del Covid-19 in Italia: uno studio
sulla Scuola Primaria, «Práxis Educativa (Brasil)», XV (2020), 1-20.
17
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
Rasmitadila, R. et al. (2020), The Perceptions of Primary School teachers of online learning during the
COVID-19 pandemic period. A case study in Indonesia, «Journal of Ethnic and Cultural Studies», VII, 2
(2020), 90-109.
Redecker, C. (2017), European framework for the digital competence of educators: DigCompEdu, Joint
Research Centre (Seville site).
Rice, K. (2006), A Comprehensive look at distance education in the K-12 context, «Journal of Research and
Technology in Education», XXXVIII, 4 (2006), pp. 425-448.
Rifkin, J. (2011), The third industrial revolution, New York: Palgrave MacMillan.
Rivoltella, P.C. (2001), Formazione del soggetto e multimedialità, «Proposta educativa», VI, 3 (2001), pp.
7-17.
Rivoltella, P. C., Rossi, P. G. (2019), Tecnologie per l’educazione, Torino: Pearson.
Schmid, M., Brianza, E. and Petko, D. (2021), Self-reported technological pedagogical content knowledge
(TPACK) of pre-service teachers in relation to digital technology use in lesson plans, «Computers in Human
Behavior», CXV (2021), 106586.
Sezgin, S. (2020), Teacher education MOOCs: Re-thinking professional development of teachers according
to the MOOC experiences of preservice teachers and teacher trainers, Ilkogretim Online, XIX, 4 (2020), pp.
2484-2502.
Soylu, D. et al. (2021), Impact of the COVID-19 pandemic on education. Experiences and feelings reported
by primary school pupils from Greece and Turkey, Twenty Sixth Conference on: Delivering Global
Education and Impact in Emergencies Using E-Learning 2021.
Stone, C. and Springer, M. (2019), Interactivity, connectedness and "teacher-presence": Engaging and
retaining students onlin, in «Australian Journal of Adult Learning», LIX, 2 (2019), pp. 146-169.
Tejasvee, S. et al. (2021), Digital Learning: A Proficient Digital Learning Technology Beyond to Classroom
and Traditional Learning, in Goar V., Kuri M. and Kumar R. (a cura di), Advances in Information
Communication Technology and Computing. Singapore: Springer.
Teo T., Lee C. B., Chai C. S. (2008), Understanding pre-service teachers’ computer attitudes: applying and
extending the technology acceptance model, «Journal of computer assisted learning», XXIV, 2 (2008), pp.
128-143.
Toto, G. A. (2019), Expertise docente. Teorie, modelli didattici e strumenti innovativi, Milano:
FrancoAngeli.
ID. (2021), Percezioni di effcacia e sviluppo professionale dei docenti. Bari: Progedit.
Toto, G.A., Limone, P. (2020), New Perspectives for Using the Model of the Use and Acceptance of
Technology in Smart Teaching, Workshop on Higher Education Learning Methodologies and Technologies
Online 2020.
Travaglini, R. (2002), La ricerca in campo educativo. Roma: Carocci.
Trinchero, R. (2009), I metodi della ricerca educativa. Bari: Laterza.
Trust, T., Whalen, J. (2020), Should teachers be trained in emergency remote teaching? Lessons learned
from the COVID-19 pandemic, «Journal of Technology and Teacher Education», XXVIII, 2 (2020), pp. 189-
199.
Van de Poël, J., Verpoorten, D. (2019), Designing a MOOCA new channel for teacher professional
development?, European MOOCs Stakeholders Summit 2019.
Vo, H.M., Zhu, C., Diep, N.A. (2017), The effect of blended learning on student performance at course-level
in higher education: A meta-analysis, Studies in Educational Evaluation, LIII (2017), pp. 1728.
Wang, H., Hall, N.C., Rahimi, S. (2015), Self-effcacy and causal attributions in teachers: Effects on burnout,
job satisfaction, illness, and quitting intentions, «Teaching and Teacher Education», XLVII (2015), pp. 120
130.
18
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
Wilke, A. and Ngonga Ngomo A.(2020), OpenDataPortalGermany (OPAL) Projektergebnisse,
Bundesministerium für Verkehr und digitale Infrastruktur.
Woomer, P. L., Mulei, W. M., Maina, S. K. (2021), An ICT strategy based upon E-Teaching and E-Learning in
response to the COVID-19 crisis in Africa, «Journal of International Agricultural and Extension Education»,
XXVIII, 2 (2021), pp. 51-67.
Xie, Z. (2020), Effectiveness of Autonomous Learning materials for students during the COVID-19
Pandemic. A case study of the Daxie Second Elementary School in
Ningbo, Zhejiang, China, «Sci Insight Edu Front», VI, 1 (2020), pp. 613-624.
Yıldırım B. (2020), MOOCs in STEM Education: Teacher Preparation and Views, «Technology, Knowledge
and Learning», (2020), pp. 1-26.
Zakota, Z. (2019), Current trends in e-learning development, Current Trends in E-Learning Development
(September 12, 2019), 2019 ENTRENOVA Conference Proceedings.
Sitografia
Commissione Europea, Ripensare l'istruzione: investire nelle abilità in vista di migliori risultati
socioeconomici, COM/2012/0669, https://eur-lex.europa.eu/legal-
content/IT/TXT/?uri=celex%3A52012DC0669
ID., Digital Education Action Plan. 2021-2027, https://ec.europa.eu/education/education-in-the-
eu/digital-education-action-pla n_it
EduOpen, https://www.eduopen.org/
Gazzetta Uffciale della Repubblica Italiana, LEGGE 13 luglio 2015, n. 107, https://www.gazzettau
ciale.it/eli/id/2015/07/15/15G00122/sg
Pappano, L., The Year of the MOOC, New York Times, 2 November 2012,
https://www.nytimes.com/2012/11/04/education/edlife/massive-open-online-cou rses-are-multiplying-
at-a-rapid-pace.html
1
J. Rifkin, The third industrial revolution, Palgrave MacMillan, New York 2011.
2
M. Mcluhan, Understanding media. The extensions of man, Signet Books, New York, 1964, cit. p. 5.
3
L. Hortovanyi, A. Ferincz, The impact of ICT on learning on-the-job, «The learning organization», XXII, 1, 2015, pp. 2-13.
4
A. Mulyana, R. Briandana, E. Rekarti, ICT and Social Media as a marketing communication platform in facilitating social engagement in the
Digital Era, «International Journal of Innovation, Creativity and Change», XIII, 5, 2020, pp. 1-16.
5
P. Limone, Ambienti di apprendimento e progettazione didattica. Proposte per un sistema educativo transmediale. Carocci, Roma 2021,
cit. p. 9.
6
A. Balzola, Edu-action. 70 tesi su come e perché cambiare i modelli educativi nell'era digitale. Meltemi, Milano 2020.
7
Nel Novembre 2012 la Commissione Europea rilasciò una Comunicazione dal titolo Ripensare l’istruzione: investire nelle abilità in vista di
migliori risultati socioeconomici, ponendo l’accento sull’importanza delle tecnologie digitali nel campo della formazione.
8
Secondo la Communication ufficiale della Commissione Europea, il piano prevede: azione 1: dialogo con gli Stati membri sui fattori che
favoriscono l’istruzione digitale; azione 2: promozione da parte del Consiglio dell’apprendimento blended per l'istruzione primaria e
secondaria; azione 3: costituzione di un quadro europeo dei contenuti dell'istruzione digitale; azione 4: elargizione di connettività e
attrezzature digitali per l'istruzione; azione 5: pianificazione della trasformazione digitale per gli istituti di istruzione e formazione; azione 6:
utilizzo dell’AI e impiego dei data nell'istruzione e nella formazione; azione 7: orientare gli insegnanti e gli educatori europei in direzione
dell'alfabetizzazione digitale e contrasto della disinformazione rispetto alle ICT; azione 8: aggiornamento del quadro europeo delle
competenze digitali con l’inclusione delle competenze in materia di AI e data; azione 9: istituzione di un certificato europeo delle
competenze digitali (EDSC); azione 10: promozione da parte del Consiglio del miglioramento dell'o erta di competenze digitali
nell'istruzione e nella formazione; azione 11: raccolta internazionale di dati circa le competenze digitali degli studenti e introduzione di un
obiettivo dell'UE per la competenza digitale degli stessi; azione 12: allestimento di tirocini intitolati "Opportunità digitali"; azione 13:
incremento della partecipazione femminile alle discipline STEM.
19
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
9
G. A. Toto, Expertise docente. Teorie, modelli didattici e strumenti innovativi, FrancoAngeli, Milano 2019.
10
R., Travaglini, (2002), La ricerca in campo educativo, Carocci, Roma 2002; M. Pellerey, Verso una nuova metodologia di ricerca educativa:
la Ricerca basata su progetti (Design-Based Research), «Orientamenti pedagogici», LII, 5, 2005, pp. 721-737; R. Trinchero, I metodi della
ricerca educativa, Laterza, Bari 2009; T. Anderson, J. Shattuck, Design-based research: A decade of progress in education research?,
«Educational researcher», XLI, 1, 2012, pp. 16-25; Bonaiuti, G. et al., Le tecnologie educative. Criteri per una scelta basata su evidenze,
Carocci, Roma 2017.
11
P.C. Rivoltella, P.C., Formazione del soggetto e multimedialità, «Proposta educativa», VI, 3, 2001, pp. 7-17.
12
M. Fishbein, I. Ajzen, Belief, attitude, intention and behaviour: an introduction to theory and research. Addison-Wesley, Reading
(Massacchussetts) 1975.
13
F. Davis, Perceived usefulness, perceived ease of use, and user acceptance of information technology, «MIS quarterly», XIII, 3, 1989, pp.
319-340; G. A. Toto, P. Limone, New Perspectives for Using the Model of the Use and Acceptance of Technology in Smart Teaching,
Workshop on Higher Education; T. Teo, C. B. Lee, C. S. Chai, Understanding pre-service teachers’ computer attitudes: applying and
extending the technology acceptance model, «Journal of computer assisted learning», XXIV, 2, 2008, pp. 128-143.
14
F. Pozzi, G. Conole M. Cisel, É. Bruillard, Chronique des MOOC, «STICEF», XIX, 2013, pp. 1-16.
15
F. Pozzi, G. Conole, What is the future for MOOCs in Italy?, «Tecnologie didattiche», XXII, 3, 2014, pp. 173-182.
16
T. R. Liyanagunawardena, Massive Open Online Courses, «Humanities», IV, 2015, pp. 35-41, cit. pag. 37.
17
G. A. Toto, Expertise docente, p. 75 e ss.
18
J. W. Baker, The classroom flip. Using web course management tools to become the guide by the side, 11th International Conference on
College Teaching and Learning (Jacksonville, Florida, USA), 2000; M. J. Lage, G. J. Platt, M. Treglia, Inverting the classroom. A gateway to
creating an inclusive learning environment, «Journal of Economic Education», XXXI, 1, 2000, pp. 30-43.
19
M. Biasini et al., FullBrain: a social E-learning platform, Conference: Information and Research Science connecting to Digital and Library
Science (Padova, Febbraio 2021).
20
P. Limone, Ambienti di apprendimento, p. 38 e ss.
21
A. Wilke, A. Ngonga Ngomo, Open Data Portal Germany (OPAL) Projektergebnisse, Bundesministerium für Verkehr und digitale
Infrastruktur, 2020.
22
N. Guichon, Se construire une présence pédagogique en ligne, in N. Guichon, M. Tellier, (a cura di), Enseigner l'oral en ligne. Une
approche multimodale. Didier, Paris 2017.
23
M. Panteri, et al., The impact of the COVID-19 pandemic on the learning and well-being of secondary schools students. A survey in
Southern Europe, Twenty Sixth Conference on: Delivering Global Education and Impact in Emergencies UsingE-Learning, 2021; D. Soylu, et
al., Impact of the COVID-19 pandemic on education. Experiences and feelings reported by primary school pupils from Greece and Turkey,
Twenty Sixth Conference on: Delivering Global Education and Impact in Emergencies Using E-Learning, 2021.
24
B. Guo, H. Li, Guidance strategies for Online Teaching during the COVID-19 epidemic. A case study of the teaching practice of Xinhui
Shangya School in Guangdong, China, «Sci Insight Edu Front», V, 2, 2020, pp. 547-551; R. Rasmitadila, et al. (2020), The Perceptions of
Primary School teachers of online learning during the COVID-19 pandemic period. A case study in Indonesia, «Journal of Ethnic and Cultural
Studies», VII, 2, 2020, 90-109.
25
W. Bao, COVID-19 and online teaching in higher education. A case study of Peking University, «Human Behaviour and Emerging
Technologies», II, 2020, pp.113-115; V. P. H. Pham, CALL in Asia during Covid-19 and models of E-Learning, Proceedings of the 17th
International Conference of the Asia Association of Computer-Assisted Language Learning (AsiaCALL 2021).
26
M.A. S. Khasawneh, Challenges resulting from simultaneous online education during the "Covid-19" pandemic: the case of King Khalid
University, Saudi Arabia, «Science and Education», II, 8, 2021, pp. 414-430.
27
G. Kaisara, K. J. Bwalya, Investigating the E-Learning challenges faced by students during Covid-19 in Namibia, «International Journal of
Higher Education», X, 1, 2020, pp. 308-318; P. L. Woomer, W. M. Mulei, S. K. Maina, An ICT strategy based upon E-Teaching and E-Learning
in response to the COVID-19 crisis in Africa, «Journal of International Agricultural and Extension Education», XXVIII, 2, 2021, pp. 51-67.
28
M. R. Peres, Novos desafios da gestão escolar e de sala de aula em tempos de pandemia, «Revista Administração Educacional», XI, 1,
2020, pp. 20-31.
29
B. A. Jnr, S. Noel, Examining the adoption of emergency remote teaching and virtual learning during and after COVID-19 pandemic,
«International Journal of Educational Management», 2021, pp. 1-18.
30
A. Arnavut et al. (2020), An Evaluation Of Classroom Teachers’ Opinions On Online Material Preparation Training Through Mooc And
Blended Education Model, «Turkish Online Journal of Distance Education», XXI, sp. iss., 2020, pp. 1-11.
31
N. Di Blas et al., Prima e durante la pandemia: pratiche didattiche e di formazione degli insegnanti nei diversi ordini e gradi scolastici,
«Giornale italiano della Ricerca Educativa», XIV, sp. iss., 2021, pp. 51-61.
32
J. Cabero-Almenara et al., Design and Validation of t-MOOC for the Development of the Digital Competence of Non-University Teachers,
«Technologies», IX, 2021, pp. 84-95.
33
Per un approfondimento su tale quadro di riferimento, ved. infra.
20
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
34
A. Gordillo A. et al., Development of Teacher Digital Competence in the Area of E-Safety through Educational Video Games,
«Sustainability», XIII, 2021, 8485.
35
M. Giordano, M. A. Marongiu, ‘We Are a Global Community’: Communicating Knowledge through Moocs and Teacher Training Platforms,
«Journal of Critical Studies in Language and Literature», II, 6, 2021, pp. 38-51.
36
Nel panorama nazionale, si segnalano in merito i Language Massive Open Online Courses (LMOOC) allestiti da https://www.federica.eu/,
la piattaforma E-learning dell’Università Federico II di Napoli, o i MOOC che intendono formare i docenti al Content and Language
Integrated Learning (CLIL) presenti sulla piattaforma https://learn.eduopen.org/ e approntati dall’Università degli Studi di Foggia.
37
S. Sezgin, Teacher education MOOCs: Re-thinking professional development of teachers according to the MOOC experiences of preservice
teachers and teacher trainers, Ilkogretim Online, XIX, 4, 2020, pp. 2484-2502.
38
K. Alex, Soft skills. Know yourself & know the world, Chand, New Dehli 2009, cit. p. 3.
39
J. Van de Poël, D. Verpoorten, Designing a MOOCA new channel for teacher professional development?, European MOOCs Stakeholders
Summit, Springer, Cham 2019.
40
S. Sezgin, Teacher education MOOCs, p. 2488.
41
B. Yıldırım, MOOCs in STEM Education: Teacher Preparation and Views, «Technology, Knowledge and Learning», 2020, pp. 1-26.
42
D. Ortega-Sánchez, I. M. Gómez-Trigueros, MOOCs and NOOCs in the training of future geography and history teachers: A comparative
cross-sectional study based on the TPACK model, «IEEE Access», VIII, 2019, pp. 4035-4042.
43
F. Caena, C. Redecker, Aligning teacher competence frameworks to 21st century challenges: The case for the European
DigitalCompetence Framework for Educators (Digcompedu), «European Journal of Education», LIV, 2019, pp. 356369; S. Boccioni, J.
Earp, S. Panesi, DigCompEdu. Il quadro di Riferimento Europeo Sulle Competenze Digitali dei Docenti, Istituto per le Tecnologie
Didattiche: Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), 2018.
44
M. Beller, Technologies in large-scale assessments: New directions, challenges, and opportunities, in M. von Davier, E. Gonzalez, I. Kirsch,
K. Yamamoto (a cura di), The role of international large-scale assessments: Perspectives from technology, economy, and educational
research. Springer, Dordrecht 2013.
45
M. Ghomi, G. Redecker, Digital Competence of Educators (DigCompEdu): Development and Evaluation of a Self-assessment Instrument
for Teachers' Digital Competence, CSEDU, 2019.
46
https://eacea.ec.europa.eu/national-policies/eurydice/.
47
C. Redecker, European framework for the digital competence of educators: DigCompEdu (No. JRC107466), Joint Research Centre (Seville
site), 2017.
48
M. Schmid, E. Brianza, D. Petko, Self-reported technological pedagogical content knowledge (TPACK) of pre-service teachers in relation to
digital technology use in lesson plans, «Computers in Human Behavior», CXV, 2021, 106586.
49
M. W. Marek, C.S. Chew, W.C.V. Wu, Teacher experiences in converting classes to distance learning in the COVID-19 pandemic, «IJDET»,
XIX, 2021, pp. 4060.
50
P. Limone, Towards a hybrid ecosystem of blended learning within university contexts. CEUR Workshop. Elsevier, Amsterdam 2021.
51
S. Tejasvee et al., Digital Learning: A Proficient Digital Learning Technology Beyond to Classroom and Traditional Learning, in V. Goar, M.
Kuri, R. Kumar (a cura di), Advances in Information Communication Technology and Computing. Springer, Singapore 2021.
52
R. M. Bernard et al., A meta-analysis of blended learning and technology usein higher education: From the general to the applied,
«Journal Computer Higher Education», XXVI (2014), pp. 87122.
53
H. M. Vo, C. Zhu, N. A. Diep, The effect of blended learning on student performance at course-level in higher education: A meta-analysis,
Studies in Educational Evaluation, LIII, 2017, pp. 1728.
54
E. Artacho, et al., Teacher training and lifelong learning - The importance of digital competence in the encouragement of teaching
innovation, «Sustainability», XII, 2020, 2852.
55
T. Trust, J. Whalen, Should teachers be trained in emergency remote teaching? Lessons learned from the COVID-19 pandemic, «Journal of
Technology and Teacher Education», XXVIII, 2, 2020, pp. 189-199.
56
G. A. Toto, P. Limone, New Perspectives, p. 116.
57
H. Wang, N. C. Hall, S. Rahimi, Self-effcacy and causal attributions in teachers: Effects on burnout, job satisfaction, illness, andquitting
intentions, «Teaching and Teacher Education», XLVII, 2015, pp. 120130; M. H. Lin, H.C. Chen, K. S. Liu, A Study of the Effects of Digital
Learning on Learning Motivation and Learning Outcome, «Eurasia Journal of Mathematics, Science and Technology Eduation», XIII, 2017,
pp. 35533564.
58
K. Rice, A Comprehensive look at distance education in the K-12 context, «Journal of Research and Technology in Education», XXXVIII, 4,
2006, pp. 425-448.
59
C. Stone and M. Springer, Interactivity, connectedness and "teacher-presence": Engaging and retaining students onlin, in «Australian
Journal of Adult Learning», LIX, 2, 2019, pp. 146-169.
21
ISSN: 2039-4039
Anno XII n. 36
60
M. Ranieri, C. Gaggioli, M. K. Borges, La didattica alla prova del Covid-19 in Italia: uno studio sulla Scuola Primaria, «Práxis Educativa
(Brasil)», XV, 2020, 1-20.
61
D. Y. Jacobsen, D. Y., Dropping out or dropping in? A connectivist approach to understanding participants’ strategies in an e-learning
MOOC pilot, Technology, Knowledge and Learning, XXIV, 1, 2019, 1-21; L. O. Boltz, A. Yadav, B. Dillman, C. Robertson, Transitioning to
remote learning: Lessons from supporting K‐12 teachers through a MOOC. British Journal of Educational Technology, LII, 4, 2021, 1377-
1393.
62
Ebner M., S. Schön, Future Teacher Training of Several Universities with MOOCs as OER, In R. Ferdig, E. Baumgartner, R. Hartshorne, R.
Kaplan-Rakowski, C. Mouza, Teaching, Technology, and Teacher Education during the COVID-19 Pandemic: Stories from the Field,
Association for the Advancement of Computing in Education (AACE), 2022, pp. 493-497.
... Il processo didattico e di apprendimento si evolve all'interno di specifici spazi che, negli anni, hanno subìto un'importante trasformazione. Il modello tradizionale di spazio di apprendimento ha lasciato il posto all'idea di ambienti di apprendimento innovativi (Scarinci, di Furia, & Peconio, 2022). La riformulazione che si sta rivelando sul piano nazionale mette al centro un preciso obiettivo: il miglioramento dell'efficacia degli ambienti di apprendimento. ...
Article
Full-text available
L’adozione della tecnologia per strutturare setting di apprendimento immersivo potrebbe fungere da strumento di potenziamento delle competenze e abilità acquisite e costituisce anche una preziosa risorsa per il potenziamento di quelle più critiche. Porre i sistemi di realtà virtuale immersiva al servizio della didattica rappresenta un’occasione di imparare, sperimentare e sviluppare le proprie potenzialità in un ambiente di apprendimento situato. Il presente paper affronta, quindi, le dimensioni principalmente coinvolte nell’apprendimento mediato dalle realtà immersive, con particolare riferimento allo sviluppo cognitivo e alle abilità sociali. Tale revisione punta a fornire una cornice teorica e metodologica utile a offrire una panoramica sulle esperienze più recenti che la letteratura presenta, in ottica di didattica immersiva.
... Non possiamo osservare tutto ciò in maniera passiva. L'attuale complessità è una sfida da cogliere e sfruttare al meglio nel campo della formazione, dell'educazione e dell'apprendimento (Scarinci, Di Furia, Peconio, 2022). In pochi giorni famiglie, studenti e docenti si sono visti smarriti e disorientati; la scuola è passata dalla lezione in presenza alla stanza virtuale, in cui i veri mediatori della conoscenza erano gli strumenti digitali, spesso connotati per i loro aspetti negativi, ma che in realtà possono favorire "la svolta" se usati in maniera adeguata, favorendo l'inclusione. ...
Article
Full-text available
The essay proposes some critical reflections within today's pedagogical debate, concerning special didactics and pedagogy and the connotations assumed in the light of the pandemic, in particular for the digitisation process and media education. Interspersed in this panorama is the training of teachers, increasingly oriented towards the acquisition of new skills, useful in the perspective of personalised, individualised and technologically mediated education. Riassunto: Il saggio propone alcune riflessioni critiche all'interno del dibattito pedagogico odierno, riguardanti la didattica e la pedagogia speciale ed i connotati assunti alla luce della pandemia, in particolare per il processo di digitalizzazione e della media education. In questo panorama si intercala la formazione dei docenti, sempre più orientata verso l'acquisizione di skill inedite, utili nella prospettiva di un'istruzione personalizzata, individualizzata e tecnologicamente mediata. Parole Chiave: didattica; inclusione; digitale. 1. Introduzione 1 Un tema molto sentito nel dibattito odierno, ma già presente nella riflessione di Vygotskij, è quello della disabilità; il pedagogista sovietico definiva poeticamente i bambini affetti da disabilità "figli della differenza" (Toto, 2021), non etichettandoli staticamente sulla base della diminutio, ma teorizzando un avanguardistico approccio alla persona, uno dei più importanti princìpi dell'International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF), che oggi trova felice esito nel modello biopsicosociale. Nell'ultima indagine dell'ISTAT risalente al 2019 2 , gli alunni con disabilità residenti in Italia ammontano a 281565, un numero in crescita rispetto al 2018 e al 2014, con un incremento rispettivamente del 6% e del 20%; tali dati ci suggeriscono anche un'urgenza educativa che ormai non può più essere ignorata, né può trovare spazio soltanto nella retorica: la necessità di docenti di sostegno specializzati, qualificati e 1 Ai fini del riconoscimento accademico tutti gli autori hanno contribuito in egual misura alla stesura di questo paper 2
... marta.cecalupo@uniroma1.it,ottafat@gmail.com Negli ultimi anni abbiamo assistito a rapidi cambiamenti sociali e culturali, al progresso delle tecnologie e all'introduzione di quest'ultime all'interno delle scuole (Scarinci et al., 2022). Questi fattori oltre ad aver influenzato insegnanti, educatori e ricercatori di tutto il mondo, hanno ovviamente creato un cambiamento nelle aspettative sull'ambiente di apprendimento e sulle sue potenzialità educative, dando origine ad un bisogno urgente di ripensare le strutture e l'organizzazione scolastica per soddisfare le nuove esigenze di insegnamento e apprendimento del 21° secolo (OCSE, 2019). ...
Conference Paper
Full-text available
La valutazione delle competenze inclusive riguarda le pratiche culturali che sono alla base di una scuola equa e di qualità che possono essere ricondotte al quadro assiologico proposto con il Profilo dei Docenti Inclusivi (Easnie, 2022). In questo lavoro si propone la validazione della scala IRSSA come strumento di autovalutazione per i docenti nella scuola secondaria il cui ambito di applicazione riguarda la formazione iniziale e in servizio dei docenti curricolari e di sostegno.
... marta.cecalupo@uniroma1.it,ottafat@gmail.com Negli ultimi anni abbiamo assistito a rapidi cambiamenti sociali e culturali, al progresso delle tecnologie e all'introduzione di quest'ultime all'interno delle scuole (Scarinci et al., 2022). Questi fattori oltre ad aver influenzato insegnanti, educatori e ricercatori di tutto il mondo, hanno ovviamente creato un cambiamento nelle aspettative sull'ambiente di apprendimento e sulle sue potenzialità educative, dando origine ad un bisogno urgente di ripensare le strutture e l'organizzazione scolastica per soddisfare le nuove esigenze di insegnamento e apprendimento del 21° secolo (OCSE, 2019). ...
Book
Full-text available
Introduzione La ricerca educativa per la formazione degli insegnanti Federico Batini1, Gabriella Agrusti2, Ira Vannini3, Floriana Falcinelli1, Rosario Salvato1 1Università degli Studi di Perugia, 2Università di Roma LUMSA, 3Direttore Crespi - Università degli Studi di Bologna Questo Convegno si situa dopo la recentissima trasformazione del CRESPI (Centro di ricerca educativa sulla professionalità dell'insegnante) in Centro di Ricerca Interuniversitario, al quale partecipano le Università di Bolzano, Bologna, Cagliari, Firenze, Lumsa, Milano Bicocca, Modena e Reggio Emilia, Parma, Pavia, Perugia, Roma Tre, Sapienza e Verona. Il Centro raccoglie l’eredità del Crespi come centro di ricerca dell’Università di Bologna ma è formato, da sempre, da colleghe e colleghi di molti Atenei. Il CRESPI, nato come centro locale nel 2014, si caratterizza specificamente come centro di ricerca in ambito educativo e si pone l’obiettivo di collegare tra loro e promuovere molteplici linee di ricerca sulla professionalità degli insegnanti, dal nido d’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado e oltre. La scelta di questo oggetto di studio nasce dalla consapevolezza dell’importanza della professionalità degli insegnanti come primo elemento di qualità dei sistemi di istruzione e d’educazione e della necessità di uno studio empirico, sistematico, continuativo e di natura interdisciplinare del complesso di competenze professionali che qualificano tale figura, anche alla luce della funzione vitale che il sistema scolastico svolge all’interno di una società democratica. L'approccio della Ricerca-Formazione, i cui aspetti metodologici sono stati sviluppati negli ultimi anni dai membri del CRESPI, caratterizza buona parte delle linee di ricerca che il Centro ha finora sviluppato e sulle quali proseguirà il proprio lavoro nei prossimi anni. In questa veste, dunque, il Centro di ricerca assume una posizione di rilievo nel panorama della ricerca sulla professionalità e sulla formazione degli insegnanti, con particolare attenzione alla ricerca empirica e in dialogo con le didattiche disciplinari. Primo evento pubblico, organizzato insieme all’Università degli Studi di Perugia, uno degli Atenei fondatori, questo Convegno non poteva essere più coerente: favorendo il confronto sui contributi e le indicazioni che dalla ricerca sul campo di area didattica, educativa, valutativa arrivano alla formazione iniziale e in servizio degli insegnanti e del personale educativo, permetterà, nell’ascolto di più voci, di riflettere sulla situazione attuale della scuola italiana. L’attenzione, inedita, riservata alla voce degli studenti e l’accoglienza di ricerche proposte da insegnanti tra i contributi accettati nelle sessioni parallele può costituire un orizzonte di lavoro. La nostra società che muta con velocità prima sconosciute ha affrontato recenti stravolgimenti e dunque necessita di nuove professionalità di insegnanti: come rispondere allora con la formazione iniziale e in servizio degli insegnanti alle necessità delle studentesse e degli studenti, a quelle del sistema di istruzione e ai bisogni formativi avvertiti dagli insegnanti medesimi? Quali percorsi, quali modalità e quali metodi formativi? Questo Convegno tenterà di proporre alcune risposte attraverso il contributo che la ricerca educativa e didattica (anche grazie al confronto tra ricerca educativa in didattica generale e didattiche disciplinari), specialmente di quella che si pone in dialogo con la pratica professionale, può dare alla formazione iniziale e in servizio degli insegnanti dei vari gradi di istruzione, in dialogo con i corsi di laurea in scienze dell’educazione e scienze della formazione primaria. Il confronto scientifico sui risultati di ricerca e sugli interventi che hanno introdotto e possono introdurre cambiamenti e trasformazioni nei sistemi di istruzione è fondamentale per politiche consapevoli e informate. Il Convegno intende ribadire la necessità di garantire a tutte e tutti la possibilità di successo formativo e la necessità dell’ascolto degli studenti e della loro partecipazione e, di conseguenza, evidenziare la rilevanza delle pratiche valutative, l’urgenza di riconoscere le pratiche didattiche che hanno mostrato, sul campo, la loro efficacia attraverso un’attività di monitoraggio continuo, e l’indifferibilità del rinnovamento dell’editoria scolastica in coerenza con gli attuali obiettivi di apprendimento. Gli studiosi e le studiose, i ricercatori e le ricercatrici di diversi ambiti della ricerca educativa e didattica, i dirigenti scolastici, gli insegnanti e gli studenti, gli attori della formazione iniziale e in servizio, i decisori tecnici e politici, i tecnici dell’istruzione che si incontreranno al Convegno sono dunque chiamati a diffondere, ciascuno nel proprio ruolo, quanto troveranno di utile e significativo in questi giorni e queste pagine. Trovano posto in questo volume le versioni brevi dei contributi dei relatori delle sessioni plenarie e i contributi accettati delle sessioni parallele. Il volume è pubblicato in open access e sarà scaricabile gratuitamente dal sito dell’editore e dai siti del Centro Crespi e del Convegno. Siamo convinte e convinti di poter fornire uno sguardo aggiornato su buona parte della ricerca di area educativa in grado di fornire indicazioni, idee, dati per progettare la formazione degli insegnanti.
... marta.cecalupo@uniroma1.it,ottafat@gmail.com In recent years we have witnessed rapid social and cultural changes, the progress of technologies and the introduction of the latter within schools (Scarinci et al., 2022). These factors, in addition to having influenced teachers, educators and researchers from all over the world, have obviously created a change in expectations about the learning environment and its educational potential, giving rise to an urgent need to rethink school structures and organization to meet the new teaching and learning needs of the 21st century (OECD, 2019). ...
Book
Full-text available
This Conference comes after the very recent transformation of CRESPI (Center for Educational Research on Teacher Professionalism) into an Inter-University Research Center, in which the Universities of Bolzano, Bologna, Cagliari, Florence, Lumsa, Milan Bicocca, Modena and Reggio Emilia, Parma, Pavia, Perugia, Roma Tre, Sapienza and Verona participate. The Center collects the legacy of Crespi as a research center of the University of Bologna but has always been formed by colleagues from many universities. CRESPI, established as a local center in 2014, is specifically characterized as a center for research in education and aims to link together and promote multiple lines of research on teacher professionalism, from preschool to secondary school and beyond. The choice of this object of study stems from an awareness of the importance of teachers' professionalism as the first element of quality in education and education systems, and of the need for an empirical, systematic, continuous and interdisciplinary study of the complex of professional skills that qualify this figure, also in light of the vital function that the school system performs within a democratic society. The Research-Training approach, the methodological aspects of which have been developed in recent years by CRESPI members, characterizes a good part of the lines of research that the Center has developed so far and on which it will continue its work in the coming years. In this capacity, then, the Research Center takes a prominent position in the landscape of research on professionalism and teacher education, with a focus on empirical research and in dialogue with disciplinary didactics. The first public event, organized together with the University of Perugia, one of the founding Universities, this Conference could not have been more coherent: by fostering discussion on the contributions and indications that from field research in the didactic, educational, and evaluative areas come to the initial and in-service training of teachers and educational personnel, it will allow, in listening to several voices, to reflect on the current situation of Italian schools. The unprecedented attention given to student voices and the reception of research proposed by teachers among the contributions accepted in the parallel sessions may be an indication of a new direction of work. Our society, which is changing with previously unknown speed, has faced recent upheavals and therefore needs new professionalism of teachers: how then to respond with initial and in-service teacher training to the needs of students, those of the education system and the training needs felt by teachers themselves? What paths, what training modalities and methods? This conference will attempt to propose some answers through the contribution that educational and didactic research (including through the comparison of educational research in general didactics and disciplinary didactics), especially of that which is in dialogue with professional practice, can make to the initial and in-service training of teachers in the various grades of education, in dialogue with the degree programs in educational science and primary education science. Scientific discussion of research results and interventions that have introduced and can introduce changes and transformations in education systems is essential for informed and conscious policies. The conference intends to reiterate the need to ensure the possibility of educational success for all and everyone and the necessity of listening to students and their participation and, consequently, to highlight the relevance of evaluative practices, the urgency of recognizing teaching practices that have shown, in the field, their effectiveness through continuous monitoring, and the immediacy of the renewal of school publishing in coherence with current learning objectives. The scholars and scholars, researchers and researchers from different fields of educational and instructional research, school leaders, teachers and students, actors in initial and in-service training, technical and policy makers, and educational technicians who will meet at the conference are therefore called upon to disseminate, each in their own role, what they will find useful and meaningful in these days and pages. Short versions of the contributions of the plenary session speakers and accepted contributions from the parallel sessions find a place in this volume. The volume is published in open access and will be freely downloadable from the publisher's website and from the websites of the Crespi Center and the Conference. We are confident and convinced that we can provide an up-to-date look at much of the educational area research that can provide insights, ideas, and data for designing teacher education.
Chapter
Background: Introduction on STEM learning, with updated national and European statistical data; brief background on the construct of motivation in the e-learning context. Research question: What e-learning strategies and best practices have been adopted in Italy for STEM teaching? Methodology: A literature review on the topic, with particular reference to the 2012–2022 period (decade of reference for the diffusion of MOOCs and online learning). Expected results: Reconnaissance of evidence-based experiences on the topic; realization of a theoretical framework for the study of the e-learning system in Italy, with specific reference to STEM teaching. Conclusions: Proposals to implement previously adopted models, e.g., integration of game-based learning in STEM online learning (gamified MOOCs, interactive microcredentialing, etc.).
Article
Nel presente articolo si analizza un percorso di Service e-Learning realizzato all'Università di Palermo, nell'anno accademico 2022/23, con 260 studenti iscritti al primo anno del Corso di Laurea Magistrale, in Scienze della Formazione Primaria (LM-85bis), per descrivere e comprendere come questo approccio pedagogico di ricerca-formazione può determinare uno sviluppo professionale sostenendo processi di riflessione critica e autovalutazione. Nello specifico l'indagine vuole approfondire da un lato la prospettiva della scrittura riflessiva e immaginativa come un utile dispositivo critico-riflessivo finalizzato a supportare processi di apprendimento emancipativo, e, dall'altra, l'idea che lo studente è perennemente in costruzione e agisce tramite la mediazione del mondo, tale per cui la competenza come capitale privato/sociale fornisce un modo per riflettere, analizzare e trasformare le pratiche didattiche.
Article
Full-text available
MOOCs are configured as one of the technologies that have been gaining ground in the educational field as a new approach in virtual education. In the past few years, its presence in educational institutions has increased. In addition, the level of research and publications that revolve around these technological developments is increasing. In this sense, this research focuses on the design and validation of the structure, content and tasks of a t-MOOC for the development of the Digital Competence of non-university teachers based on the DigCompEdu Framework of the European Union. For this, a Delphi-type validation design is established using an expert coefficient that has the participation of 191 people. The results demonstrate the validity of the training proposal, as well as the uniformity of criteria of the experts. In this sense, the application and benefits of t-MOOCs as tools for competence development are discussed.
Article
Full-text available
A socio-rhetorical discourse community consists of a group of people who come together to pursue objectives that predate those of socialization and solidarity, and who aim to develop and maintain their own discoursal characteristics. We have examined MOOCs (Massive Open Online courses) and teacher training educational platforms in order to ascertain whether and to what extent they may be identified as networked learning tools and discourse communities characterized by a commonality of goals, mechanisms and procedures of intercommunication, exchange of knowledge, information, as well as specialized genres and their terminology. MOOCs and learning platforms have dramatically changed the way people learn. Starting from ongoing research, we analyze the metadiscoursal features of an ad hoc corpus of online filmed lectures drawn from two MOOC providers (FutureLearn and Coursera). We look at both interactive and interactional resources (to guide the listener through the texts and to involve the listener in the subject), in order to discover how these features are used to control, evaluate and negotiate the communicative goals and impact of the ongoing exchanges. The quantitative and qualitative analysis shows a significant use of metadiscourse markers in the video lectures with a higher frequency of interactional features such as self-mentions, engagement markers, hedges and boosters, rather than interactive ones. These commentaries in the lectures signal the instructors’ attitudes towards the texts and their listeners. Additionally, they were found to perform a rhetorical function since they persuasively reinforce the instructors’ attitude and stance. Thus, their use engages the participants as members of a digital community, where commitment, dedication, and common goals seem to be fundamental features.
Article
Full-text available
The spread of the new Corona virus has led to the closure of direct educational activities and the transition to distance learning. Therefore, this study aimed to identify the effectiveness of distance learning in the shadow of the Coronavirus pandemic in Saudi Arabia. A qualitative study was conducted by distributing an electronic questionnaire to the college students to find out their opinions about distance learning. The statistical analysis program SPSS was used to obtain the results. The content analysis revealed the challenges that faced students at Karak University College, and the method of online learning was well received by them. All participants agreed that distance learning saves time and that its performance has improved due to increased time use. However, they indicated that they faced some challenges including methodology, content perception, technology, and behavioral challenges during the online courses and exams.
Article
Full-text available
There is a clear need to promote motivating and effective training actions for the development of teachers' digital competence, especially in the area of e-safety. Although educational video game-based learning has proven effective to improve motivation and learning outcomes, the existing evidence about its effectiveness for the development of teachers' digital competence is very limited. This study examines the use of educational video games in an online course in MOOC format with the aim of developing teachers' digital competence in the e-safety area. A total of 179 teachers from nonuniversity schools in the region of Castilla y León (Spain) participated in this study. A pre-test and a post-test were used to measure the knowledge acquired by the participants, and a questionnaire was used to measure their perceptions. The obtained results suggest that game-based learning using educational video games is an effective and viable approach to train teachers in the e-safety area of digital competence.
Book
Full-text available
Nuova edizione Il volume, in una nuova edizione rivista e aggiornata, analizza l'evoluzione degli oggetti culturali nei contesti dell'apprendimento formale. Il libro (che sia digitale o cartaceo), le risorse open o le autoproduzioni sono divenuti elementi strutturali dell'aula contemporanea, e "attrezzi del mestiere" dell'insegnante tecnologico: la rivoluzione digitale della classe scolastica e del fare didattica, tra discontinuità evidenti e punti di frattura talvolta irreversibili, è stata innescata dall'introduzione massiva di strumenti dalla tecnologia futuristica, dalla modificazione profonda degli ambienti e dai nuovi modelli incentrati su narrazioni transmediali. Inoltre, la dimensione "collaborativa" della didattica digitale ha innovato i metodi e l'expertise dei docenti, impegnati a rimodulare costantemente i contenuti delle lezioni. L'autore delinea i tratti salienti delle discontinuità rintracciabili negli ambienti di apprendimento, attraverso la discussione di indagini teoriche ed esperienze empiriche che da anni animano il dibattito scientifico. I mutamenti in atto nel contesto didattico hanno prodotto effetti macroscopici e tangibili, come la trasformazione del libro di testo, vessillo della didattica tradizionale, o latenti e più difficilmente osservabili, come la diffusione di nuovi approcci alla conoscenza.
Article
Full-text available
Este artigo enfoca a gestão escolar frente a nossa realidade educacional e os desafios advindos com a pandemia e pós pandemia. Temos como referencial especialmente os estudos de Schon (2000), Alarcao (2003), Luck (2010) e o objetivo de refletir e analisar a atual realidade da gestão escolar e da gestão da sala de aula propondo alternativas a serem consideradas nesse novo contexto socioeducacional. Para isso contextualizamos a importância da gestão democrática e participativa e abordamos os novos desafios da gestão escolar, bem como os novos desafios da gestão de sala de aula considerando as consequências educacionais da pandemia e pós-pandemia.
Conference Paper
Full-text available
We present FullBrain, a social e-learning platform where students share and track their knowledge. FullBrain users can post notes, ask questions and share learning resources in dedicated course and concept spaces. We detail two components of FullBrain: a Social Information Retrieval (SIR) system equipped with query autocomplete and query au-tosuggestion, and a Leaderboard module to improve user experience. We analyzed the day-today users' usage of the SIR system, measuring a time-to-complete a request below 0.11s, matching or exceeding our UX targets. Moreover, we performed stress tests which lead the way for more detailed analysis. Through a preliminary user study and log data analysis , we observe that 97% of the users' activity is directed to the top 4 positions in the leaderboard.
Article
Full-text available
The massive entry of digital technology into classrooms is not necessarily a cause of educational innovation. The emergency phase brought to the surface contradictions and complex problems in relation to Dad in the Italian school. The purpose of the contribution is to re-read the ubiquitous learning paradigms and digital learning environments within the changed sociocultural framework, in the context of covid-19 emergency. The militant pedagogical literature has revealed the perceptions and beliefs of the actors involved in the training processes, highlighting a series of epochal passages in the symbolic systems of representation of the school world. The changes can be read at an organizational (smart working), didactic (Dad) and relational (dematerialized emotionality and sociality) level. In relation to the ongoing transition which already manifests elements of discontinuity and deep fractures, theoretical and pedagogical reflection is required in relation to the new needs and the announced educational emergencies.
Article
Purpose-The Coronavirus 2019 (COVID-19) pandemic has already had a significant disruptive impact on the society, posing challenges to the provision of education across the world. Due to this crises governments over the world have temporarily closed educational institutions to help reduce the spread of COVID-19. Accordingly, educational institutions are deploying innovative Emergency Remote Teaching (ERT) and Virtual Learning (VL) approaches for students to study at home. Digital technologies are being employed as a positive response to COVID-19 pandemic. Therefore, this study draws on existing literature and theories of online learning and change management to provide evidence on the state of art of ERT and VL. Design/methodology/approach-This current study employs a systemic review of 53 sources to provide descriptive analysis leveraging on secondary sources from the literature and document reports on theories of online learning and change management, COVID-19, pandemic, emergency remote teaching and virtual learning. Findings-Findings from this study presents the theories of online learning and change management and significance and challenges of adopting ERT and VL during the COVID-19 pandemic. Also, our findings present application platforms that are been deployed for the adoption of ERT and VL during and after COVID-19 pandemic. Lastly, the findings explore potential strategies as recommendations to be employed to improve current and future adoption of ERT and VL in educational institutions. Originality/value-This study draws on existing literature and adds to existing body of knowledge by exploring the adoption of emergency remote teaching and virtual learning during and after COVID-19 pandemic. This study provides a timely guide on the potential of emergency remote teaching and virtual learning in higher education as a response to COVID-19 crises now and into the future. This study discusses the theories of online learning and change management and also offers provide recommendations to educationalist and policy makers in educational institutions on addressing the crisis.
Chapter
This article intends to investigate the theme of mental representations, perceptions and visions of teachers with respect to the use of digital technologies in the classroom. The UTAUT questionnaire was administered to a sample of 350 teachers during a training course in ICT in the period between September 2019 and January 2020. Descriptive and inferential statistical analyses were conducted through the use of the t-test, correlation and ANOVA. The results that emerged describe a strong relationship between resistance to the use of technology and years of service or gender of respondents. The purpose of this article is to provide an innovative look at the research into the use of digital technologies in the school context.