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Socio-materialità degli oggetti e funzioni sociali:
Socio-materialità degli oggetti e funzioni sociali:
uno studio con bambini autistici di età prescolare
uno studio con bambini autistici di età prescolare
Federico Manzi1,3, Giulia Savarese2, & Antonio Iannaccone3
*Unità di Ricerca sulla Teoria della Mente, Dipartimento di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore; ** Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università di Salerno; *** Institut de
Psychologie et Éducation, Université de Neuchâtel
gsavarese@unisa.it
INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
La letteratura sull’autismo riferisce un interesse tra l’utilizzo dell’oggetto e le manifestazioni delle funzioni sociali pre-
operatorie, come il pointing (Camaioni et al, 2003), l’imitazione (Custance et al., 2014) e l’attenzione all’altro (Bruckner &
Yoder, 2007). Alcuni studi hanno evidenziato difficoltà nell’imitare l’uso non convenzionale degli oggetti (Stone et al.,
1997), mentre altri riportano che i bambini autistici in età prescolare presentano maggiore facilità nell’imitare l’uso
convenzionale dell’oggetto (Bruckner & Yoder, 2007). Inoltre, attività relative all’oggetto favorirebbero: una maggiore
attenzione congiunta con adulti o pari (Korkiakangas et al., 2013; Savarese et al., 2017); l’imitazione motoria (Ingersoll &
Gergans, 2007); la comunicazione intenzionale con un partner sociale (Taylor et al. 2007). Infatti, l’oggetto diviene
mediatore per l’attenzione e per l’interazione con partner sociali (Phillips et al.,1995; Iannaccone, 2015).
OBIETTIVI ED IPOTESI
OBIETTIVI ED IPOTESI
Gli obiettivi del presente studio sono stati: a) individuare se
l’“azione/interazione attraverso l’oggetto” (“funzioni
materiali degli oggetti”) potesse essere associata, in
bambini autistici (DSA), alla manifestazione di “funzioni
sociali”: dichiarativa (pointing); imitativa; di attenzione al
richiedente (l’adulto osservatore); b) identificare una
sequenza di azioni che facilitasse l’emergere delle funzioni
sociali.
METODO
METODO
Lo strumento utilizzato è una scheda di osservazione ad
hoc, con 9 aree che indagano le caratteristiche e le
funzioni socio-materiali degli oggetti.
Abbiamo suddiviso i partecipanti(di età prescolare, DSA e
con competenze nel linguaggio verbale) in:
- gruppo 1: 18 bambini che, a seguito di precedenti
osservazioni, avevano agito ed interagito attraverso
l’oggetto (perché manipolato, osservato, compreso nell’uso
e qualche volta denominato);
- gruppo 2: 25 bambini, che, a seguito di precedenti
osservazioni, non avevano agito ed interagito con e
sull’oggetto.
Ogni osservazione ha avuto una durata media di 26 minuti
ed è stata trascritta su un protocollo costruito ad hoc.
I bambini sono stati osservati in interazione con un
oggetto, un gioco a loro scelta tra quelli di movimento, di
costruzione, sensoriali, simbolici.
RISULTATI E CONCLUSIONI
RISULTATI E CONCLUSIONI
Risultati
I bambini del gruppo 1 hanno presentato maggiori funzioni
sociali di quelli del gruppo 2: pointing (60%); imitazione
(90%); attenzione al richiedente (60%).
Attraverso un’analisi fattoriale, è stata identificata, ma solo
per il gruppo 1, una componente (>.5) relativa ad una
sequenza fissa di azioni: 1) prendere l’oggetto in maniera
spontanea; 2) indicarlo, manipolarlo ed esplorarlo; 3)
attraverso l’oggetto, cercare il contatto oculare con
l’adulto; 4) utilizzare l’oggetto assieme all’adulto in
maniera convenzionale.
Conclusioni
I nostri dati hanno evidenziato una presenza più marcata
delle funzioni sociali nei bambini autistici che avevano
fatto esperienza delle funzioni materiali degli oggetti
(Iannaccone et al., 2016; Manzi e Savarese, 2017;
Savarese et al., 2017).
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