Fig 1- - uploaded by Carlo Froglia
Content may be subject to copyright.
a) Charybdis japonica; b) Callinectes sapidus; c) Dyspanopeus sayi; d) Percnon gibbesi; e) Munida rutllanti; f) Munida intermedia 

a) Charybdis japonica; b) Callinectes sapidus; c) Dyspanopeus sayi; d) Percnon gibbesi; e) Munida rutllanti; f) Munida intermedia 

Source publication
Conference Paper
Full-text available
The biota of the Adriatic Sea, in the last century, have undergone changes directly or indirectly related to human activities. Sixteen non indigenous (alien) species of decapod crustaceans have been recorded up to now and 5 can be regarded as established. The present Adriatic climate seems unsuited for the tropical species that invaded the Eastern...

Contexts in source publication

Context 1
... di Plagusia tuberculata (= Plagusia squamosa) e Babić (1913) riporta la raccolta, nel 1896 nel porto di Fiume, di un esemplare di Thenus orientalis s.l. e di Portunus sanguinolentus Più recenti sono le segnalazioni di un esemplare di Charybdis lucifera pescato al largo di Venezia (Mizzan & Vianello, 2009) e di un esemplare di Charybdis japonica (Fig. 1a) pescato presso il porto di Ancona (Froglia, ...
Context 2
... le specie aliene insediatesi in Adriatico, la più appariscente è il Callinectes sa- pidus, un grosso granchio portunide (Fig. 1b), che sulla costa atlantica americana rap- presenta una importante risorsa di pesca. La presenza di questa specie in Mediterra- neo è documentata con certezza dopo la Seconda Guerra Mondiale, probabilmente introdotta accidentalmente dall'intenso traffico di navi provenienti dagli Stati Uniti. La prima segnalazione è relativa a due ...
Context 3
... grammi di peso. Le catture di femmine con uova esterne, sia alla foce della Neretva (Croazia) (Dulcic et al., 2011) che nel Delta del Po ( Manfrin et al., 2015) e nei laghi costieri del Gargano (Cilenti et al., 2015), fa ritenere che una, seppur limi- tata, popolazione sia attualmente stabilita in Adriatico. Un altro granchio, Dyspanopeus sayi, (Fig. 1c), originario dell'Atlantico nord-ame- ricano, è stato osservato per la prima volta nella Laguna di Venezia nel 1992 (Froglia & Speranza, 1993) e soltanto dieci anni dopo, in alcune aree della Laguna, risultava più abbondante dell'autoctono Carcinus aestuarii ) ed era presente in tutto il complesso delle lagune venete e della Romagna ...
Context 4
... Percnon gibbesi è, cronologicamente, l'ultimo arrivato in Adriatico. Questo gran- chio, di medie dimensioni, immediatamente riconoscibile per la particolare colorazione ( fig. 1d), vive tra le rocce dell'infralitorale superiore. Il suo areale originario include le coste americane dell'Atlantico e del Pacifico e la costa atlantica africana. Venne se- gnalato nel Mediterraneo nel 2000, contemporaneamente per l'isola di Linosa (Stretto di Sicilia) (Relini M. et al., 2000) e per l'arcipelago delle Baleari. Negli ...
Context 5
... quegli anni, ed almeno fino al 1998, quando per un insieme di circostanze ven- nero temporaneamente interrotte le ricerche biologiche nell'area, la taxocenosi era dominata dallo Scampo (Nephrops norvegicus) e da Munida intermedia ( fig. 1f) (Froglia & Gramitto, 1995;Gramitto & Froglia, 1998). Nel 2003, quando furono ri- presi i campionamenti a strascico nella Fossa occidentale di Pomo, si rilevò la pre- senza di un'altra specie (Munida rutllanti) ( fig. 1e), mai segnalata prima nei mari italiani, e già con densità superiori a quelle di M. intermedia. Negli anni ...
Context 6
... le ricerche biologiche nell'area, la taxocenosi era dominata dallo Scampo (Nephrops norvegicus) e da Munida intermedia ( fig. 1f) (Froglia & Gramitto, 1995;Gramitto & Froglia, 1998). Nel 2003, quando furono ri- presi i campionamenti a strascico nella Fossa occidentale di Pomo, si rilevò la pre- senza di un'altra specie (Munida rutllanti) ( fig. 1e), mai segnalata prima nei mari italiani, e già con densità superiori a quelle di M. intermedia. Negli anni successivi, utilizzando le opportunità offerte da diversi programmi di ricerca è stato possibile effettuare alcuni campionamenti a strascico che hanno permesso di monitorare il pro- gressivo incremento della popolazione di M. ...

Similar publications

Article
Full-text available
The main characteristics concerning the distribution of two of the most important decapod crustaceans of commercial interest in the Mediterranean Sea, the deep-water rose shrimp, Parapenaeus longirostris, and the Norway lobster, Nephrops norvegicus, are studied in the European Mediterranean waters. The study is based on data collected under the MED...

Citations

... This suggests that the species could also have been illegally imported by the local Chinese community and/ or by local speculators in search of additional profits, and subsequently released in the field with the aim to let the species establish in the area. This potential pathway already led USA to ban live imports of this species till late 1980s (Horwathy, 1989;Cohen and Carlton, 1997), and, despite imports of live non-indigenous species are strongly regulated in Italy too, the species was recently seen sold alive in the Venice, Catania, and Prato markets (Mizzan, 2005;Froglia and Marchini, 2014;Froglia, 2017;S. Cianfanelli, pers. ...
... This has also an influence on the use of such resources. For example, the shrimp Parapenaeus longirostris (Lucas, 1846) became an important fisheries resource, while the abundance of the traditional Norway lobster stock, Nephrops norvegicus (Linnaeus, 1758), decreased dramatically, partly due to a long-lasting over-fishing (Froglia, 2017). C. granulata might become a stable element in the northern Adriatic fauna and even a potential resource for local fisheries, although at the present time this species is not considered an economically important species, even in those areas of the Adriatic where it is more frequent. ...
Article
Full-text available
Five specimens of the invasive American blue crab Callinectes sapidus were caught from October 2018 to December 2019 off the Mazara del Vallo harbour, Strait of Sicily. This note documents further records of the species in the Strait of Sicily and its settlement in the area. In addition, an update of the spatial distribution of C. sapidus in the Mediterranean Sea was provided.