Fig 121- - uploaded by A. La Rosa
Content may be subject to copyright.
Trifolium phleoides Pourr. ex Willd.

Trifolium phleoides Pourr. ex Willd.

Similar publications

Article
Full-text available
Исследовано влияние сиропа из сухих цветков и листьев клевера лугового (Trifolium pratense) на органолептические и физико-химические показатели качества сдобных хлебобулочных изделий. Объектами исследования явились выпеченные изделия – сдобные булочки, в рецептуру которых вносили клеверный сироп в концентрациях 5; 7 и 11 % к массе муки в тесте. Вла...

Citations

... We also found transitional forms towards T. mutabile var. gussoneanum Gibelli & Belli, a variety already known for Sicily (Giardina et al. 2007;La Rosa 2011) and confirmed by our study in Calabria, that deserves further investigation. ...
... A similar depletion has been reported in southern France where the species is classified as naturalized over most of the territory (Coulot and Rabaute 2013). It is quite widespread in Sicily (Giardina et al. 2007, La Rosa 2011, where it mostly grows in arid uncultivated hilly and mountain areas. However, its current presence in the Italian southern regions, especially in Campania and Apulia, has probably been underestimated due to confusion with other taxa (e.g. ...
Article
Full-text available
In this paper, we focused our attention on the taxonomy and distribution in Italy of taxa belonging to Trifolium sect. Vesicastrum subsect. Mystillus. A short description of these closely related clovers, based on the study of fresh plant material, revision of herbarium specimens, and analysis of the relevant literature, is provided. Diagnostic features were highlighted by means of high-resolution digital images and, accordingly, an identification key is given. Trifolium spumosum, T. vesiculosum, T. mutabile and T. setiferum are reported to be distributed throughout Italy. We have updated the Italian distribution of the first three species by providing new occurrences from Tuscany, Umbria, Campania, Basilicata, and Calabria and by correcting previous references. The current presence of T. multistriatum in southern Italy is confirmed by our study, while T. setiferum must be excluded from the flora of Sicily. The study resulted in five new regional occurrences and 16 changes of presence status. Finally, intermediate forms between T. vesiculosum, T. multistriatum and T. mutabile were found both in living material and in the revised herbarium specimens.
Conference Paper
Full-text available
Nell'ambito di indagini tassonomiche sulle specie critiche o rare della flora sicula, vengono presentati i risultati di uno studio preliminare riguardante Trifolium isthmocarpum Brot., specie descritta per il Portogallo da Brotero (1816), ampiamente distribuita nel Mediterraneo occidentale (Portogallo, Spagna, Portogallo, Marocco, Algeria, Tunisia, Corsica e Sicilia) e occasionalmente introdotta in Francia, Liguria e Turchia europea (Roskov et al. 2006, Euro+Med. 2006). Per quanto riguarda la Sicilia, essa risulta molto rara e localizzata nella Sicilia parte nord-oc-cidentale, dove è nota solo per poche stazioni (Giardina et al. 2007, La Rosa 2011). Il primo a segnalarla fu Gus-sone (1828) tra Alcamo a Calatafimi, facendo riferimento anche ad un'iconografia di Cupani (1713, vol. 1, tav. 73, fig. 2) che indicò la pianta come "Trifolium spica oblonga rubra". Successivamente, Bertoloni (1850) la cita anche per Calatafimi su un campione d'erbario di Todaro, mentre altre località (Marsala, Trapani, Segesta, Alcamo e Gorghi Tondi) vengono riportate da Lojacono-Pojero (1878), Lopriore (1900) e Ponzo (1901). In seguito non risulta che la pianta sia più stata rinvenuta o comunque segnalata in letteratura. In questi ultimi anni sono state effettuate ricerche puntuali ed estese a tutta l'area relativa ai precedenti ritrovamenti, che hanno per-messo di ritrovare un esiguo numero di individui in Contrada Anguillara presso Calatafimi (Fig. 1). Per quanto riguarda queste popolazioni siciliane, esse furono attribuite da Gussone (1828, 1844) e in se-guito anche da numerosi altri autori (Bertoloni 1850, Lojacono-Pojero 1878, Gibelli, Belli 1887, Zo-hary, Heller 1984, Muñoz Rodriguez et al. 2000) a T. isthmocarpum, specie descritta per il Portogallo da Brotero (1816). Dai dati di letteratura si rileva che non tutti concordano con questa identifica-zione, in quanto questa pianta è stata riferita da al-cuni autori a T. jaminianum Boiss., specie strettamente correlata con T. isthmocarpum, inizial-mente segnalata per l' Algeria. Tra questi sono da ci-la riportano come una specie di-stinta o come Trifolium isthmocarpum subsp. jaminianum (Boiss.) Murb. Le popolazioni sicilianea vengono indicate da Lojacono-Pojero (1891) come T. strangulatum E.Huet & A.Huet, nome inedito ri-portato in un campione d'erbario raccolto in Sicilia da ÉE. Huet du Pavillon e A. Huet du Pavillon. Ricer-che d'erbario e indagini in campo effettuate in Sici-lia e Portogallo hanno permesso di evidenziare che le popolazioni siciliane si differenziano nettamente da quelle tipiche di T. isthmocarpum del Portogallo per numerosi caratteri morfologici riguardanti sia le foglie che le infiorescenze e i fiori, mentre sulla base di osservazioni su campioni d'erbario esse mostrano una maggiore affinità con quelle Nordafricane riferibili a T. jaminianum. In particolare, T. isthmocarpum è caratterizzato da calici lunghi 4,75-5 mm con tubo lungo 2,5-2,75 mm e denti lunghi 2,25-2,50 mm, vessillo lungo 9,25-9,50 mm, stipole lunghe 6-8 mm, foglie ellittico-romboidali, attenuate alla base, mentre T. jaminianum ha calici lunghi 5-6 mm, con tubo lungo 2,9-3,2 e denti lunghi 2,1-2,5 mm, vessillo lungo 11-12,5 mm, stipole lunghe 11-17 mm e foglie spatolate, cuneate alla base. Per quanto riguarda le popolazioni siciliane, esse mostrano un calice e un vessillo molto similie a quello di T. jaminianum, ma differiscono per avere il calice con tubo lungo 3,75-4,25 mm e denti lunghi 1,75-2,25 mm, stipole lunghe 4,5-6 mm e foglie ellittico-orbiculate, brevemente attenuate alla base. Per il momento riteniamo opportuno mantenere distinta a livello specifico la popolazione siciliana da T. isthmocarpum e T. jaminianum con il nome di T. strangulatum É.Huet & A.Huet ex Lojac., in quanto solo più ap-profondite indagini tassonomiche potranno chiarire meglio la posizione di questi taxa. Per quanto riguarda la loro distribuzione, si fa riferimento a Euro+Med (2006), che considera T. isthmocarpum endemico della Penisola Fig. 1 Infiorescenza di Trifolium strangulatum della popolazione di Contrada Anguillara, Calatafimi-Segesta, Sicilia.